12 novembre 2016 – Trentino, Corriere del Trentino

Esuberi Sait, due giorni di sciopero. Manifestazione in via Segantini

 

I 250 dipendenti del consorzio Sait che ieri hanno partecipato alle due riunioni con i sindacati hanno dato un mandato netto.

Sciopero e manifestazione sotto Federcoop venerdì prossimo; richiesta di un incontro con i consiglieri provinciali e sciopero nel giorno in cui verrà concesso, al fine di garantire una grande partecipazione dei dipendenti.

Intanto ieri i confederali hanno incontrato il presidente di Federcoop, Mauro Fezzi, che ha promesso di lavorare per abbassare il più possibile l’impatto dei licenziamenti. «Esprimiamo l’auspicio che, sedendo attorno ad un tavolo con tutti i soggetti interessati, si possa pervenire ad una soluzione il più possibile condivisa, per quanto grave.

In ballo non c’è solo l’efficientamento del consorzio, ma l’intero sistema della cooperazione di consumo, la cui rilevanza sociale oltre che economica è evidente a tutti» ha detto il presidente.

L’annuncio di 130 esuberi su un totale di 650 dipendenti — da ricercarsi però solo entro l’ambito degli addetti al magazzino e degli impiegati, per un totale di circa 400 unità — ha destato grande preoccupazione in Trentino.

La lunga crisi economica, le liberalizzazioni Monti nel settore del commercio (aree e orari), l’aumento enorme della concorrenza, di player locali e non, rendevano necessario forse «un cambio di passo» già da tempo.

Ora le difficoltà sono cresciute e avere al comando un manager proveniente dal privato (Luca Picciarelli) può solamente introdurre logiche «meno cooperative».

Le categorie del commercio di Cgil, Cisl e Uil sono compatte.

Roland Caramelle (Filcams Cgil) dà conto del clima teso nelle assemblee e chiede di dimostrare la necessità dei 130 licenziamenti, «che si fatica a capire visto che i dipendenti fanno ogni giorno molto straordinario». E ancora: «Occorre essere seri fino in fondo: la prima responsabilità dell’andamento del consorzio è di chi l’ha amministrato negli ultimi anni, vale a dire del presidente». Non semplice il ruolo di Renato Dalpalù in questi ultimi mesi: da presidente in pectore di Federcoop ha dovuto addirittura ricucire con i «giossiani» per dare un leader a Via Segantini e ora deve tagliare al Sait, sempre con l’incognita della Btd Primiero.

Walter Largher (Uiltucs) allarga il discorso: «Come nel credito, anche nel consumo servirebbe un Fondo occupazione. Anche perché occorre ragionare su tutto il comparto: le Famiglie cooperative perdono fatturato, fra un po’ potremmo avere altre sorprese».

Compresa l’uscita di altre Fc dal consorzio, fatti che potrebbero ridurre pericolosamente il fatturato. «I dipendenti di consorzio e Fc non sono i figli poveri della cooperazione — aggiunge Lamberto Avanzo (Fisascat Cisl) — È un obbligo imperativo lavorare insieme per ridurre gli esuberi utilizzando ammortizzatori sociali messi a disposizione dalle normative vigenti, ma anche quel buon senso che troppe volte è mancato ai tavoli di trattativa».

Ci si affida alla Federazione, e Fezzi sa che le coop devono essere più competitive. «La crisi fa ancora sentire i propri effetti, che si possono tradurre in decisioni anche drammatiche per ridurre i costi», la nota di Via Segantini.

Scarica il pdf: esuberi-sait-art-121116