Manovra di Bilancio PAT : la UIL del Trentino chiede misure locali di contrasto all’economia sommersa, contro l’evasione e l’elusione fiscale e contributiva, al pari del resto d’Italia.
Comunicato stampa Uil del Trentino 15 ottobre 2016
Nella legge di Bilancio dello Stato un capitolo che deve essere rafforzato è il contrasto, senza se e senza ma, all’economia sommersa. L’irregolarità fiscale e previdenziale, nel periodo preso in considerazione dall’Istat, che recentemente ha presentato in merito i relativi dati, cresce infatti a ritmi elevati rispetto al PIL.
È da questa attività di contrasto, insieme alla flessibilità dei conti pubblici da chiedere a Bruxelles, che possono arrivare importanti risorse per politiche di crescita e sviluppo quali: più investimenti pubblici nelle politiche industriali e in opere pubbliche; più risorse per rinnovare i contratti del pubblico impiego; più potere di acquisto per lavoratori e pensionati e maggiori risorse per la protezione sociale.
La UIL del Trentino chiede che un analoga azione venga messa in campo anche dalla Provincia Autonoma di Trento, alle prese con una sensibile riduzione del gettito fiscale locale per il combinato disposto delle agevolazioni fiscali locali con quelle nazionali, già annunciate dal Governo .
Se infatti i dati locali di irregolarità fiscale del Trentino non sono allarmanti tanto quanto quelli di altre regioni italiane, esistono comunque anche sul nostro territorio settori e realtà, dal turismo all’agricoltura, in cui il fenomeno dell’evasione, ma ancor più dell’elusione fiscale è presente e comporta sicuramente una riduzione di gettito fiscale statale che si ripercuote poi sulla riduzione delle entrate fiscali della nostra autonomia.
Una delle possibili azioni anti evasive, disciplinata dal D.L. 203/2005 , già esistente in tutta Italia, e che ha comportato per le casse dei Comuni italiani, solo nel biennio 2014/2015 un recupero di circa 40 milioni, è data dalla compartecipazione delle amministrazioni municipali al contrasto all’evasione fiscale, d’intesa con l’Agenzia delle Entrate.
Questa disciplina generale, prevista a livello nazionale, risulta inattuata a livello provinciale. Manca infatti il presupposto per cui lo Stato possa erogare il premio incentivante ai comuni (100% delle maggiori somme relative ai tributi statali riscosse a seguito delle segnalazioni dei comuni), in quanto i 9/10 dei tributi erariali afferenti il territorio provinciale spettano alla Provincia ai sensi dello Statuto speciale di autonomia.
Un tentativo di disciplinare la materia era stato effettuato in sede di revisione delle norme di attuazione in materia finanziaria attualmente vigenti (Dlgs 268/92), ma l’iter di tale complesso processo di revisione non è sinora giunto a compimento.
Forse è tempo che, per rispetto dei contribuenti trentini onesti, soprattutto lavoratori, pensionati e tutti i soggetti alla ritenuta d’acconto, anche la Provincia Autonoma acceleri per dotarsi di questo strumento, che se buoni risultati ha già dato a livello nazionale, certamente di ottimi possiamo prevedere ne avrebbe a livello provinciale, tenuto conto della nostra tanto declamata tradizione asburgica. Se ne cominci a parlare e ragionare già per la prossima imminente Legge di Bilancio provinciale.
La UIL del Trentino ne solleciterà comunque l’attuazione in occasione della presentazione delle proprie osservazioni ed indicazioni al Consiglio Provinciale ed alla Giunta, in previsione della manovra di bilancio per l’anno 2017.
Il Segretario Generale
UIL del Trentino
Walter Alotti
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