17 ottobre 2019 –  Trentino

Ex lavoratori dell’accoglienza senza risposte. Delusi. Convocati dall’Agenzia del lavoro, ma per ora solo per corsi di formazione

La scorsa settimana un gruppo di ormai ex lavoratori dell’accoglienza ai richiedenti asilo è stato chiamato dall’Agenzia del lavoro per un incontro, ma chi si aspettava di vedere sul tavolo delle offerte concrete di ricollocamento obiettivo, peraltro, del tavolo apposito aperto nei mesi scorsi con la Provincia deve essere rimasto deluso. Perché alle circa 15 persone che si sono presentate sono stati solo elencati una serie di strumenti dei quali l’Agenzia dispone e che solitamente mette in campo per venire incontro a chi cerca lavoro. Con una piccola “integrazione” vista la specificità del caso: un budget per ciascuno, per chi lo desiderasse, da investire interamente in corsi di formazione con enti collegati.
All’incredulità di chi, da mesi senza lavoro, si attendeva forse qualcosa di più, si aggiunge una certa irritazione da parte dei sindacati, che dell’incontro sono stati informati a cose fatte: “Alcuni nostri iscritti ci hanno contattati, volevano capire se eravamo al corrente di questa iniziativa dell’Agenzia, e temo che più di una persona si sia chiesta se tutto quello che siamo riusciti a strappare è, in sostanza, un budget per dei corsi, dei quali non sappiamo assolutamente nulla su contenuti e obiettivi”, commenta amareggiato Luigi Diaspro, segretario della Fp Cgil, che definisce “assolutamente fermo, stagnante” il tavolo che con fatica e dopo mesi di proteste Cgil, Cisl e Uil erano riusciti ad aprire con la Provincia e il coinvolgimento dell’Agenzia stessa. “Dopo mesi e mesi di proteste, comunicati, azioni, siamo arrivati al 17 di giugno ad un incontro, molto partecipato, con tanti attori istituzionali e tante buone intenzioni. Peccato però che da allora – sottolinea Diaspro – noi sindacati non siamo stati più interpellati, in nessun modo. In estate, in modo unitario, avevamo inviato un sollecito a Provincia e Agenzia per riconvocare il tavolo; la scorsa settimana abbiamo provveduto a inviarne un altro, anche alla luce dell’incontro riportatoci da alcuni nostri iscritti”.
A che punto è, quindi, il ricollocamento dei lavoratori colpiti dai tagli della giunta? “Ci sono circa 200 persone rimaste senza lavoro, ma tolte alcune cooperative che, in solitaria e facendo i salti mortali, hanno riassorbito qualche singola figura, gli altri sono stati lasciati a casa senza vedersi offerta una qualsivoglia alternativa di impiego. Ci sono stati enti che si sono mossi in autonomia, mentre, vista la totale assenza di informazioni, è un po’ più difficile dire se Federcoop abbia assunto una qualche regia. Da quel che sappiamo, poi, in tanti hanno lasciato il Trentino, spostandosi in altre parti d’Italia o all’estero: la riteniamo una sconfitta, e credo che Fugatti dovrebbe seriamente interrogarsi su questa fuga indotta. L’Agenzia dovrebbe lavorare attivamente per riportare questi lavoratori, molti dei quali giovani e altamente qualificati, qui sul territorio, non solo offrendo formazione a persone già iper-formate, ma opportunità vere, in linea con le loro competenze, come i sindacati chiedono da tempo”.

 

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