31 luglio 2017 – Trentino

Famiglia-lavoro,
una tesi per spiegare
la conciliazione
Il lavoro di Marta Gallina affronta un tema di forte attualità: «E che ai giorni nostri non riguarda solo le donne»

 

La conciliazione dei tempi di vita e dei tempi di lavoro. Questo l’argomento approfondito da Marta Gallina nella sua tesi di laurea “Chi ha tempo ha vita. Storie di donne e di uomini che vivono e lavorano nelle economie diverse”.

Grazie a questo lavoro, la laureata in Gestione delle organizzazioni e del territorio (Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale) ha ottenuto a maggio uno dei tre premi di laurea promossi da Cgil, Cisl e Uil del Trentino in collaborazione con l’Università di Trento per le migliori tesi sul mondo del lavoro.

Marta, cosa intendi esattamente con conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro?

“La conciliazione è spesso intesa nel mercato del lavoro tradizionale come l’insieme delle pratiche create per le donne, viste come funambole tra professione e famiglia. Un’ ottica di questo tipo svantaggia le donne che non si identificano nel ruolo di care giver e gli uomini che non accettano di essere ridotti a bread winner. Per questo la domanda di ricerca che ho definito è: “Come avviene la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro per le persone che vivono e lavorano nelle economie diverse?”.

Cosa sono le “economie diverse”?

“Le economie diverse sono volte a tutelare l’ambiente e la sostenibilità sociale prima che il profitto. Limiti e le possibilità degli ambienti lavorativi sono ricombinati in modo da dar vita a pratiche proficue in termini di benessere e di qualità dell’esperienza. Si ricercano le condizioni grazie alle quali si può creare valore oltre le modalità dominanti e diffondono diversi modi di vivere e di lavorare. Sono progetti che possono apparire isolati, ma che si intrecciano in una rete sociale e politica in cui si parla di un altro modo di agire economico attento alle persone e all’ ambiente”.

Su cosa si basa questa nuova forma di gestione e organizzazione del lavoro?

“Il focus sono i bisogni di ogni lavoratrice e di ogni lavoratore. L’organizzazione del lavoro, considerata nella sua totalità, punta alla tutela del benessere di tutte le persone coinvolte. Tra i punti più salienti è emerso come l’organizzazione del lavoro sia orizzontale. Per questo le lavoratrici e i lavoratori vengono coinvolti nei processi decisionali e si sentono fortemente responsabili dell’attività. Un’organizzazione di questo tipo ha ricadute positive: i singoli percepiscono di essere importanti e rispettati e intervengono attivamente sulla gestione del lavoro, mentre il fenomeno dell’assenteismo e della scarsa motivazione non compaiono.”

Come viene vissuto il lavoro in questi contesti?

“Un aspetto molto rilevante è lo sviluppo di dinamiche di collaborazione basate sulla condivisione delle conoscenze e dei compiti. La continua acquisizione di nuove competenze innesca un processo partecipato di costruzione dei saperi e all’interno dei gruppi di lavoro ci si prefigge l’obiettivo di condividere ciò che si impara. L’alternanza tra percorso lavorativo e momenti di apprendimento facilita la personale ricerca di nuovi stimoli”.

Come si combina la vita persona con il lavoro nelle economie diverse?

“Vengono pienamente valorizzati tutti gli ambiti della vita delle persone: gli impegni politici e sociali sono incoraggiati e la vita familiare è considerata centrale sia dalle donne sia dagli uomini”.

Scarica il pdf: famiglia-lavoro ART 310717