Fase 2. CGIL CISL UIL: “Il ddl Fugatti-Spinelli è parziale e per questo inefficace“
Per favorire la ripartenza delle imprese locali bisogna sostenere i redditi di lavoratori e famiglie perché abbiano soldi per fare acquisti presso i negozi e gli esercizi delle nostre città e dei nostri paesi
Giudizio negativo quello di CGIL CISL UIL del Trentino sul ddl Fugatti-Spinelli. In un articolato documento, presentato oggi pomeriggio in audizione alla Seconda commissione del Consiglio provinciale, le organizzazioni sindacali hanno criticato nel merito l’impostazione della manovra che dovrebbe sostenere la ripresa economica all’avvio della fase 2 dell’emergenza Covid-19.
“E’ fondamentale – hanno spiegato i segretari generali delle tre confederazioni, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti – garantire liquidità alle imprese in questa difficile congiuntura lo abbiamo sempre detto e bene ha fatto la Giunta a prevedere nuove misure. Ma se i lavoratori, le famiglie che sono i clienti di quelle aziende – ristoranti, bar, negozi di vicinato, alberghi – hanno pochi soldi in tasca non faranno acquisti e quindi il rischio che a pagare siano ancora una volta le imprese e con loro i lavoratori che verrebbero subito licenziati, innescando una spirale depressiva. Per questo serve che la Giunta riveda la manovra e garantisca integrazioni ai sostegni al reddito nazionali per le famiglie trentine colpite dalla crisi, a partire dalle figure dei precari, degli intermittenti e degli stagionali per garantire loro di avere in tasca più soldi da spendere”.
Proprio su questo punto le organizzazioni sindacali hanno quindi sostenuto l’importanza di adottare misure simili a quelle previste dall’art. 5 del ddl 52/XVI a firma del consigliere Olivi e altri che prevedono uno stanziamento pari a 20 milioni di euro per sostenere il reddito di lavoratrici e lavoratori in difficoltà.
Critiche alla Giunta anche per aver violato unilateralmente l’accordo per il rinnovo del contratti dei lavoratori delle Autonomie Locali, della Scuola e della Sanità. “Il presidente Fugatti non ha avuto neppure il coraggio di avvisarci, come avrebbe dovuto fare nel rispetto di quell’accordo. Quando ci ha presentato la manovra non ci ha neppure accennato alla cosa. Oltre al merito, anche il metodo è stato tutto sbagliato. Non capiamo davvero il motivo del suo silenzio: in diretta streaming non ha alcun timore a spiegare la sua posizione, ma con i rappresentanti dei lavoratori non ha neppure tentato di annunciarci le sue intenzioni”.
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