Corriere del Trentino, Il T – 11 ottobre 2023

Fedrigoni mette Arco in cassa integrazione

ARCO Le cartiere sono ancora con il fiato corto per via delle commesse che arrivano senza regolarità e mettono quindi in difficoltà la catena produttiva. Questa volta tocca alla Fedrigoni chiedere la cassa integrazione guadagni, potenzialmente per tutti i 180 dipendenti e per il 100 per cento delle ore lavorative del comparto di Arco. La comunicazione ai sindacati è arrivata ieri, sollevando ancora una volta un sentimento di preoccupazione per questo andamento altalenante del mercato che, oltre ad influire direttamente sui lavoratori, contribuisce anche a creare un clima di incertezza sull’immediato futuro.
«La causa della sospensione – recita la richiesta presentata dalla Fedrigoni – è costituita da una contrazione degli ordini di vendita come conseguenza di un andamento economico generale negativo. L’azienda si trova nelle condizioni di dover rimodulare il proprio output produttivo coerentemente con la situazione di mercato attuale». In poche parole, gli ordini sono calati e l’azienda deve dunque riorganizzare la produzione in essere per ottimizzare le macchine. La sospensione prevista è piuttosto lunga e va dal 27 ottobre a fine anno, ma rispettando un calendario che sarà concordato con le organizzazione sindacali. Un barlume di ottimismo trapela dalla lettera: in un passaggio infatti l’azienda rassicura che entro la fine dell’anno il problema delle commesse dovrebbe essere superato.
«La situazione è preoccupante – spiega Alan Tancredi della Uil – perché comune a tutte le cartiere. Ormai, si lavora solo in base alle commesse che arrivano perché non è conveniente produrre per fare magazzino».

 

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