Il T – 14 ottobre 2023
Fedrigoni: solo 5 giorni di chiusura per Arco
Si fermerà solo per 5 giorni la produzione dello stabilimento Fedrigoni di Arco. Lo stop è previsto dal 27 al 31 ottobre. «A seguito della comunicazione di attivazione della procedura per la richiesta di intervento ordinario di integrazione salariale di data 10 ottobre da parte di Fedrigoni per il solo stabilimento di Arco, a seguito delle numerose interlocuzioni da parte dei lavoratori in merito al periodo di cassa integrazione è corretto precisare anche agli organi di stampa che l’attivazione della Cigo può avere un periodo di attivazione massimo di 13 settimane ma che ciò non comporta automaticamente un fermo produttivo — spiega il sindacato Uilcom — Erroneamente questa attivazione è stata interpretata come un fermo produttivo. Quindi nessuna chiusura integrale fino a fine anno ma solo 5 giorni. Nel settore della carta la Cigo si attua concentrando le giornate di chiusura in giornate consecutive in quanto il processo produttivo è molto complesso.
Vetri Speciali riprende la produzione
A circa un mese e mezzo dall’incidente che il 30 agosto aveva causato lo stop della produzione alla Vetri Speciali di Spini di Gardolo, in via Linz, l’azienda annuncia che, a conclusione delle opere di ripristino degli impianti asserviti al forno fusore dello stabilimento nei prossimi giorni inizieranno le attività di rimessa in servizio delle strutture produttive. «Si tratta di una prima fase di “collaudo”. ll 16 ottobre si inizia a caricare l’impianto e il 18 comincia il pre-riscaldo del forno — spiega Alan Tancredi del sindacato Uiltec — L’impianto deve produrre un centinaio di tonnellate di scarto per riprendere il ciclo produttivo».
«Progressivamente il personale riprenderà le sue normali attività sino alla completa operatività dell’unità produttiva prevista per la fine del corrente mese», fa sapere l’azienda.
La sera del 30 agosto 200 tonnellate di vetro liquido sono finite sulla suola del forno, come si chiama in gergo tecnico la base del forno, realizzato in materiale resistente alle alte temperature. Sono poi fuoriusciti in un fiume incandescente a 1600 gradi invadendo una parte della pianta e causando un incendio e una densa colonna di fumo. Per fortuna nessun lavoratore è rimasto ferito nell’incidente. Nell’ultimo mese e mezzo l’azienda è riuscita a ridurre al minimo il ricorso alla cassa integrazione per i 183 dipendenti, pari a circ una settimana al mese per lavoratore, impiegandoli in un sistema a turni nel reparto di riscelta, di cui è stato ampliato l’organico proprio al fine di lavoro agli operai «colpiti» dalla fermata della produzione.
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