Corriere del Trentino – 12 gennaio 2024
Femminicidi. L’appello dei sindacati:«Ripartire dall’educazione»
Il femminicidio-suicidio avvenuto ieri in Valfloriana ha scosso profondamente la comunità trentina: molte le reazioni del mondo politico e sociale, a partire dalla riflessione di Cgil, Cisl e Uil. «Di fronte a questa continua scia di sangue — è il commento dei sindacati — non possono più bastare la parole, servono fatti concreti: questa situazione inaccettabile è anche una responsabilità collettiva di cui devono farsi carico tutti e tutte, a partire dalle istituzioni, che in Trentino non possono più limare le virgole sul tema dell’educazione di genere». Bene le mobilitazioni, dunque, «ma purtroppo — proseguono Cgil, Cisl e Uil, con un pensiero in particolare “ai tre bambini rimasti orfani” — la cronaca di oggi ci dice che non basta»: «Per innescare un cambiamento, che si lasci alle spalle la cultura patriarcale e l’idea di amore come possesso così fortemente radicate nella società anche trentina, è indispensabile educare al rispetto delle differenze, cominciare dai primi anni di vita e coinvolgere l’intero percorso formativo. La formazione al rispetto deve diventare anche un modulo obbligatorio nella formazione dentro i luoghi di lavoro. È solo educando che si potrà mettere in moto un cambio di rotta». Segue la linea indicata dai sindacati Sara Ferrari, deputata del Partito democratico: «Dobbiamo lavorare per una nuova cultura, per imparare che le relazioni affettive possono anche finire, senza che debba finire la vita delle donne». Parla di «un’emergenza e ci riguarda tutti, soprattutto noi uomini spesso incapaci di accettare la libertà e l’autonomia delle donne» il sindaco di Trento Franco Ianeselli. «Aiutiamoci — prosegue — a uscire da questa spirale di violenza, deponiamo le pretese di possesso e controllo, impariamo un nuovo alfabeto emotivo. Scendiamo tutti in campo, istituzioni, associazioni, cittadini, con iniziative concrete di educazione e prevenzione e sostegno. Voltiamo pagina, al più presto». Ieri, a Montalbiano, è salito il governatore Maurizio Fugatti. Ma anche gli altri esponenti della giunta provinciale hanno voluto esprimere un pensiero ai tre figli. Riflettendo sull’ennesimo caso di femminicidio. «Queste — scrive la vicepresidente della Provincia Francesca Gerosa sui social — sono quelle storie che nessuno di noi vorrebbe mai leggere. Ancora una volta un nuovo omicidio. Vittima una donna, una mamma, che lascia soli i suoi bambini. Non voglio entrare nel merito della vicenda per la quale saranno già avviate le indagini, ma quando ho letto quanto accaduto ho avuto un tuffo al cuore, un nodo alla gola. Pensando a quella mamma, pensando a quei bambini ormai soli». Affida il suo pensiero al web anche l’assessore allo sviluppo economico Achille Spinelli: «Il mio e nostro dolore cordoglio per questa morte assurda, inaccettabile, originata da un odioso atto di violenza che lascia tre bambini orfani. Stringiamoci attorno a loro, mostrando tutta la solidarietà di cui è capace il nostro Trentino».
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