30 giugno 2021 – l’Adige
Fine smartworking per i provinciali. Sindacati infuriati: «Ennesimo atto ostile ai dipendenti pubblici»
«È un ennesimo atto ostile». Non l’hanno presa pene i sindacati della funzione pubblica di Cgil, Cisl, Uil e Fenalt, a cui ieri Fugatti ha annunciato direttamente lo stop allo smartworking. Loro avevano chiesto di sospendere il provvedimento fino a fine estate, per non mettere in difficoltà le famiglie che avevano già pianificato ferie, spostamenti, sorveglianza dei figli. La giunta ha deciso diversamente.
«I dipendenti non sono affatto contrari al rientro in sede, anzi molti chiedono di poter rientrare in presenza, ma farlo adesso vuol dire mettere deliberatamente in seria difficoltà le famiglie» scrivono in un comunicato congiunto Luigi Diaspro (Cgil), Giuseppe Pallanch (Cisl), Marcella Tomasi (Uil) e Maurizio Valentinotti (Fenalt).
Già scottati dall’assenza di stanziamenti per il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici, neanche nell’assestamento di bilancio da 197 milioni che proprio oggi la giunta approverà, i sindacalisti del settore non le mandano a dire al governatore: «È un attacco continuo quello del presidente Fugatti e della sua giunta al lavoro pubblico – sostengono -che pure con questa manovra di assestamento distribuisce ingenti ulteriori risorse (di cui ben 110 milioni per il minor concorso al bilancio statale) per opere pubbliche, edilizia, incentivi alle imprese e, in parte, alla riorganizzazione sanitaria dovuta al Covid e alla scuola».
Ricordando la centralità del lavoro pubblico per gestire servizi essenziali per i cittadini i quattro segretari definiscono questa mancanza di attenzione «una scelta politica che penalizza un intero comparto, fattore fondamentale per garantire salute, sicurezza, cura, assistenza di anziani, fragili, persone in difficoltà e motore di sviluppo per i progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza e poter spendere le ingenti risorse che arriveranno agli enti locali». E si chiedono cosa dirà Fugatti alla due giorni di incontri a Madonna di Campiglio il cui tema è proprio il pubblico impiego quale destinatario delle misure strutturali di riforma previste nel Pnrr, un incontro cui saranno presenti Corte dei conti, istituzioni provinciali, rappresentanze dei datori di lavoro pubblici e privati. «Ma nessun invito -lamentano i sindacati -è pervenuto alle rappresentanze locali dei dipendenti pubblici».
Scarica il pdf: l’Adige provinciali ART 300621
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