07 ottobre 2020 – Trentino, Corriere del Trentino

«Fondi per il rilancio economico la Provincia preferisce i padroni»

Presto un documento dall’assemblea dei delegati. I segretari dei sindacati Cgil, Cisl e Uil chiedono più attenzione ai lavoratori. «Su 52 milioni, due terzi andati a imprese senza dipendenti»

TRENTO. I sindacati trentini si preparano all’assemblea dei delegati che preparerà un documento per il rilancio economico da sottoporre alla giunta provinciale e alle associazioni datoriali.
L’assemblea discuterà di come valorizzare il patrimonio della pubblica amministrazione, di sperimentazioni innovative sul mercato del lavoro e di sostenibilità ambientale anche alla luce dei fondi europei in arrivo.
Ieri presso la sede Cisl, i segretari confederali hanno illustrato il programma dell’assemblea, chiedendo maggiore attenzione verso i lavoratori: «La Provincia privilegia lo stanziamento di fondi verso le categorie datoriali e si disinteressa di lavoratori e pensionati» ha spiegato il segretario Uil Walter Alotti.
Il segretario Cgil Andrea Grosselli ha chiesto alla politica uno sforzo di visione: «Bisogna guardare anche oltre l’emergenza sanitaria per agire come una comunità consapevole della rivoluzione tecnologica in corso».
Il segretario Cisl Michele Bezzi chiede capacità di sperimentazione: «Il nostro è un territorio che ha sperimentato modalità innovative di rilancio del lavoro, dobbiamo tornare a osare. Il Trentino deve mettersi in linea con i fenomeni globali». L’assemblea si svolgerà giovedì 8 ottobre all’Arena Fly di Besenello con la partecipazione di trecento delegati, con tutte le opportune misure di sicurezza.
Il segretario Uil Alotti entra nel merito evidenziando il tema casa: «In questo ore il Consiglio provinciale sta discutendo dove impiegare i 165 milioni a bilancio. Sul comparto casa si punta molto sulla promozione dell’edilizia privata e molto poco sull’edilizia sociale. Si continua a ignorare il caro affitti».
Alotti esprime perplessità sulla decisione di investire su nuovi studentati: «Già prima del Covid-19 gli studentati avevano problemi a riempire la loro disponibilità di posti, anche perché esiste un forte mercato privato di appartamenti». Sul fronte lavoro, i sindacati chiedono la messa in sicurezza delle casse integrazioni: «La giunta ha stanziato 52 milioni per le imprese, dei quali ben due terzi sono andati a imprese senza dipendenti -riflette Alotti -Chiediamo sia creato un fondo provinciale che anticipi le numerose casse integrazioni non versate».

 

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