Corriere del Trentino – 06 ottobre 2022

Fondo di solidarietà, estensione da 24 a 36 mesi

Accordo tra Provincia, imprese e sindacati. Tra i beneficiari apprendisti e lavoratori domestici

TRENTO Il periodo di sospensione coperto viene esteso fino a 36 mesi e la platea dei benificiari si amplia includendo anche apprendisti e lavoratori a domicilio. Queste le due novità principali dell’accordo siglato ieri tra Provincia, sindacati e imprese sul Fondo di solidarietà del Trento. «L’accordo — commentano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil — conferma la centralità del Fondo la cui importanza è stata resa evidente nei mesi della pandemia». Soddisfazione anche da parte dell’assessore Achille Spinelli.

Adesso il testo — reso necessario dalla riforma degli ammortizzatori sociali — sarà inviato al ministero del Lavoro per la conclusione dell’iter e la definitiva approvazione. Ad oggi sono poco meno di 10mila le realtà che aderiscono al Fondo, per un totale di circa 100mila lavoratori interessati.

Entrando nel dettaglio dell’accordo, salgono fino a 36 mesi i periodi di sospensione per cui le aziende possono richiedere l’integrazione al reddito per i loro dipendenti. Prima per le causali straordinarie si arrivava massimo a 28 mesi. Mentre le causali ordinarie sono passate da 26 settimane massime a 52. Il Fondo garantirà gli stessi ammortizzatori in costanza di rapporto di lavoro a tutti i lavoratori dei settori interessati, sia per le causali ordinarie che straordinarie: garanzia sia per gli importi che per durate massime.

Tra i beneficiari vengono inclusi anche apprendisti e lavoratori a domicilio. E per quanto riguarda la platea, viene eliminato il vincolo dei 12 mesi precedenti entro i quali avere l’anzianità minima di servizio di 30 giorni. Sono state rese strutturali, infine, le misure diverse dall’integrazione al reddito per sospensione dell’attività (cioè in caso di perdita del posto), il sostegno alla formazione continua in azienda e il sostegno nel caso di incentivi all’esodo collegati a processi di prepensionamento. E si aggiunge la prestazione collegata alla staffetta generazionale.

Maggiori prestazioni richiedono una maggiore contribuzione da parte delle imprese e un maggiore impegno dalla Provincia. L’accordo — fanno sapere i sindacati — prevede che le aliquote contributive crescano dallo 0,45 generalizzato di prima fino allo 0,90 sulla base della dimensione aziendale e della durata degli ammortizzatori attivabili. Nell’accordo sono previste una serie di clausole di salvaguardia finalizzate alla sostenibilità economica del fondo e al fatto che siano garantiti gli assegni di integrazione salariale».

 

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