Trasporto pubblico urbano. Mezza Gardolo è sostanzialmente “tagliata fuori”.
Comunicato Stampa Uil Trasporti del Trentino del 7 ottobre 2016
Un servizio pubblico riguarda, per definizione, tutti i cittadini, l’intera collettività. Non è quindi accettabile che, al di là di qualche inevitabile contingenza, alcune zone di una città come Trento (che non ha l’estensione e le relative complicanze di una metropoli) siano molto più scoperte e svalutate di altre per quanto riguarda il servizio urbano.
Intere famiglie residenti a Trento Nord ci hanno contattato affinché, come sindacato nella categoria dei trasporti, potessimo intervenire sulla questione e va detto che in passato ci siamo già espressi su dei generali miglioramenti relativi alla poco valorizzata parte settentrionale della città per quanto riguarda piste ciclabili e autobus.
In particolare, vogliamo porre l’attenzione su tutta quella parte di Gardolo che va grossomodo dal cimitero a Roncafort e che si trova a poter fruire di sole due linee, il 7 e il 4 (in misura minore anche dell’11 diretto a Spini di Gardolo). La linea del 4, in special modo, è fondamentale per collegare quei cittadini con il Centro Storico in tempi accettabili e con sufficiente frequenza. Peccato che le fermate utili siano troppo poche (una isolata in via Aichner, abbandonata in una strada deplorevole con depositi di immondizia lasciati soprattutto dai camionisti in sosta, traffico intenso e nessun marciapiede per raggiungerla dalle abitazioni più vicine; le altre due nella lunga via Aeroporto nei pressi dell’ospizio e della fermata Trento Malè, anche in questo caso ben distanti da chi abita, per esempio, in fondo a via Bepi Todesca e deve camminare per diversi minuti prima di raggiungerle). Quel che è peggio è che – non si capisce perché – metà delle corse terminano a Roncafort e gli utenti di quella parte di Gardolo, abituati e in qualche modo “costretti” a prendere il 4, si trovano facilmente spiazzati in un altro quartiere, ancora lontani da casa, magari con un carico di borse della spesa o altro e impossibilitati a prendere un’altra linea (non essendocene altre che collegano Roncafort con Gardolo). Quando, oltre a tutto questo, le corse si diradano con l’arrivo dell’estate, la situazione diviene ancora più insostenibile.
Ironicamente tutto ciò avviene ad una distanza minima dalla sede di Trentino Trasporti di via Innsbruck nella quale gli autobus non mancano affatto, ma l’unico modo per raggiungerla da Roncafort è attraverso una ciclabile che potrebbe facilmente essere allargata per consentire il passaggio in quel breve tratto esclusivamente di mezzi pubblici senza troppi disagi per i ciclisti. Grazie a quel collegamento, diverse line accorcerebbero notevolmente il loro percorso per arrivare ai vari capolinea mattutini e serali e la stessa via Innsbruck potrebbe divenire un capolinea, purché sia costantemente garantita la copertura Roncafort-Gardolo.
Questo non andrebbe solo a favore dell’utenza, ma anche e soprattutto degli autisti che vedrebbero scongiurato il rischio di trovarsi imbottigliati nel traffico della tangenziale che al momento sono costretti a percorrere e sulla quale avvengono numerosi incidenti. Migliorerebbero così i turni e, oltre a guadagnare tempo, si risparmierebbero i costi delle navette che trasportano i lavoratori in sede.
La zona in questione, poi, soffre già di diversi problemi (il degrado, il disagio sociale, la scarsa valorizzazione architettonica, la mancanza di barriere fonoassorbenti nonostante l’invasiva presenza dello scalo merci, la mancanza di collegamenti ciclo-pedonali con le seppur vicinissime montagne, ecc…). Come Uiltrasporti del Trentino crediamo che i cittadini interessati (che pagano le tasse come tutti gli altri) meritino almeno un adeguato collegamento con le line urbane soprattutto dal momento che basta davvero poco per realizzarlo e per un breve periodo (prima che si decidesse di tagliare improvvisamente metà delle corse del 4 che vanno a Gardolo) era stato fatto. Ci aspettiamo un pronto intervento per rispetto dei già fin troppo vessati abitanti della zona. Perchè, altrimenti, ci si lamenta dei problemi nelle periferie quando, evidentemente, non ci si pone proprio il problema?
Il segretario generale Uiltrasporti del Trentino
Nicola Petrolli
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