25 settembre 2021 –  Corriere del Trentino

Giovani in piazza per il clima«Vogliamo essere ascoltati,è arrivato il tempo di lottare»

«Vogliamo essere ascoltati e non accettiamo più false promesse. Non staremo fermi in silenzio a vedere il pianeta cadere a pezzi. È tempo di lottare». Non erano tanti i giovani del «Friday for Future» che ieri sono tornati a manifestare dopo due anni di stop dovuto alla pandemia. Ma erano tutti consapevoli: «Dopo così tanto tempo dobbiamo riprendere il percorso, anche dentro le scuole. Le prossime manifestazioni saranno più numerose, perché il tema dei cambiamenti climatici torneranno per forza di cose al centro

del dibattito. Anzi – aggiunge una delle organizzatrici – faremo di tutto per porre questo tema al centro del dibattito». Il corteo, con poco più di 500 persone, è partito da via Verdi per poi snodarsi per il centro e concludersi al parco delle Albere: «Siamo scesi in piazza come negli scorsi anni – spiega una voce al microfono – per ribadire l’importanza di un cambio di rotta per il nostro futuro. La nostra generazione ha qualcosa da dire, perché si è resa conto del problema e non ha intenzione di far finta che non esita». Sotto accusa le istituzioni, «quelle degli adulti che non pensano al nostro futuro», e tra le istituzioni anche la scuola: «Devono ascoltarci, prendere la cosa sul serio. E anche in classe, a scuola, si deve parlare della minaccia climatica. Non in modo nozionistico, ma andando alla radice del problema». Che è quello del modello di sviluppo: «Sono convinto – spiega Andrea del Vittoria– che la logica della produzione come se le risorse siano infinite, volta soltanto al profitto, è incompatibile con l’obiettivo di salvare la Terra dai cambiamenti climatici. È necessario ripensare agli stili di vita, ma anche il modello di sviluppo». Tra i manifestanti anche studenti delle medie inferiori: «Siamo delle Bresadola – spiegano tre giovanissime – e siamo qui in accordo con le nostre famiglie e gli insegnanti. Di questa esperienza ne parleremo in classe, perché il tema ci riguarda da vicino, riguarda il nostro futuro». E studenti e studentesse degli istituti superiori, anche di fuori città: «Vengo dal De Carneri di Civezzano. E non mi sento di aver perso un giorno di scuola – dice convinto Matteo – perché qui si parla della mia vita, del mio futuro. Come giovani la sentiamo reale questa minaccia, perché se andiamo avanti così cosa sarà della nostra generazione? Sarà la generazione che assisterà alle calamità naturali che il cambiamento climatico porta con sé, prodotto da voi adulti». E una signora, incrociando il corteo, scocciata per il trambusto, si rivolge ai manifestanti scoraggiandoli: «Tanto non cambia mai nulla». Si apre un siparietto, con alcuni manifestanti che le spiegano le ragioni della protesta, convincendo infine la donna: «Allora bravi, spero che voi riusciate a cambiare il mondo, noi non ci siamo mai riusciti».

Presenti i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil e una folta rappresentanza di Europa Verde, con la consigliera provinciale Lucia Coppola, il consigliere comunale Andreas Fernandez e Marco Boato, a fianco dello striscione del Comitato per il Sì al referendum sul biologico. Presente anche Futura, con il consigliere provinciale Paolo Zanella e i consiglieri comunali Nicola Serra e Federico Zappini, oltre a Jacopo Zannini per Sinistra Italiana. Per un breve tratto era presente anche il Pd con la consigliera provinciale Sara Ferrari.

 

 

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