12 dicembre 2020 – Trentino

I dubbi dell’Anef e l’appello dei sindacati: «Perdere lo sci sarebbe drammatico»

Ogni giorno che passa, con il protocollo di sicurezza che ancora non è stato esaminato dal comitato tecnico scientifico e la situazione dell’epidemia di Covid 19 ancora preoccupante, gli imprenditori dello sci perdono la fiducia in un’apertura subito dopo le feste. La presidente nazionale dell’Anef, Valeria Ghezzi, non è ottimista: «Non basta premere un bottone per fare partire i nostri impianti, ma è necessario un grande lavoro di preparazione e bisogna procedere in anticipo alle assunzioni degli stagionali che -solo in Trentino -sono oltre un migliaio. E parliamo di persone che in questo periodo -se trovano qualche altra opportunità -possono scegliere un’altra attività lavorativa per la stagione». Per questo, ancora una volta, gli impiantisti si aspettano comunicazioni in anticipo rispetto al 7 gennaio: «Chiediamo di conoscere le regole per le piste da sci e gli impianti di risalita almeno entro il 28 dicembre, in modo da poterci preparare. Naturalmente se ci saranno le condizioni epidemiologiche e del sistema sanitario per poter aprire, con la valutazione di eventuali effetti dello shopping natalizio. Capiamo benissimo che non è facile fare previsioni sul fronte sanitario spiega ancora Ghezzi -per questo chiediamo intanto le regole, pronti a valutare con prudenza la riapertura in base alla situazione sanitaria». Sul tema sono intervenute anche le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil: «Rinunciare completamente alla stagione invernale avrebbe un impatto drammatico sulla nostra economia e sull’occupazione. Per questa ragione riteniamo che si debba fare adesso ogni sforzo per limitare le occasioni di contagio. L’attuale situazione epidemiologica e soprattutto la pressione sulla sanità, ci fa intuire che la via d’uscita non è ancora vicina, dunque sarebbe un errore allentare oggi vincoli e restrizioni, determinando un nuovo aumento dei contagi subito dopo Natale».

Scarica il pdf: Sci ART 121220