06 marzo 2020 – Trentino, Corriere del Trentino

I sindacati: «A Trentino digitale dimissioni e stato di agitazione»

L’allarme. «Si perdono professionalità e si sceglie la strada delle esternalizzazioni»

TRENTO. «C’è grande preoccupazione tra i dipendenti per il futuro di Trentino Digitale». Lo affermano Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil del Trentino in una nota congiunta. E l’analisi parte dal fatto che «continuano le dimissioni dei dipendenti e si perdono competenze e professionalità di alto livello, senza un vero proprio piano di ricambio. Nel solo ultimo anno -scrivono i sindacati -a fronte di 12 fuoriuscite per pensionamento e 13 su base volontaria, l’azienda ha provveduto a compensare con solo 4 assunzioni di figure in contratto di apprendistato professionalizzante e 2 interinali (a tempo determinato di un anno). Una risposta del tutto insufficiente a garantire i servizi che Trentino Digitale eroga alla comunità trentina, come ad esempio le connessioni internet e la fonia per la pubblica amministrazione, i servizi scolastici, come le iscrizione on-line ; il calcolo stipendiale e pensionistico per i dipendenti pubblici trentini; i servizi informatici del catasto e dell’agricoltura; il supporto all’ufficio stampa provinciale e all’agenzia degli appalti; le reti dati e voce della protezione civile oltre a tutti gli eventi ordinari e straordinari (come le elezioni comunali, il Festival dell’Economia, il Festival dello Sport, la 3Tre). Inoltre si è rivelata incapace di trattenere perfino i precedenti neo assunti, che si sono fermati in azienda al massimo due anni. Perdere professionisti -proseguono i sindacati -si traduce in scelte di esternalizzazione dei servizi con conseguente aggravio dei costi a carico della collettività trentina, senza garanzia di qualità e continuità. Personale uscito per dimissioni volontarie, attirato da stipendi più alti e prospettive di valorizzazione professionale più allettanti, rientra in azienda alle dipendenze di fornitori esterni ai quali Trentino Digitale ha esternalizzato il servizio, con un’esplosione dei costi. Continuare con questo trend porterà all’impossibilità di Trentino Digitale di rispondere adeguatamente al ruolo che gli è stato assegnato dalla Provincia. I lavoratori pagano scelte di una governance contraddittoria e di un management non orientato al Bene Comune». Una situazione preoccupante per i sindacalisti Aura Caraba , Luciano Remorini e Willy Moser ed è stato proclamato lo stato di agitazione, votato all’unanimità nell’ultima assemblea sindacale.

 

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