I sindacati bocciano la manovra anticrisi: “Per lavoratori e famiglie sempre e solo briciole” Cgil Cisl Uil: al netto degli stanziamenti del 2020 che non verranno spesi, realmente le risorse sono meno dello scorso anno appena 11 milioni di euro
Cgil Cisl Uil del Trentino bocciano la manovra anticrisi approvata oggi dal Consiglio provinciale. La giunta è rimasta ferma sulle proprie posizioni, senza nessuna apertura né sul sostegno ai lavoratori né sull’ampliamento dei servizi conciliativi alle famiglie. “Di fatto, al netto delle risorse previste dalla legge Riparti Trentino del maggio di dodici mesi fa e mai spese, con questo provvedimento vengono previsti realmente nuovi stanziamenti per le famiglie ed i lavoratori per non più di 11 milioni di euro. Briciole rispetto ad una manovra di 500 milioni di euro, spiccioli rispetto ai 55 milioni di euro previsti dalla Giunta provinciale di Bolzano, ignorando la situazione di difficoltà in cui si trovano migliaia di lavoratori e lavoratrici”, attaccano i tre segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti che puntano il dito contro la volontà dell’Esecutivo che ha preferito mantenere congelati i 13 milioni di euro avanzati sullo scorso anno.
“Quelle risorse, peraltro già destinate al sostegno alle famiglie, rimarranno di fatto inutilizzate e quindi diventeranno avanzo di amministrazione. Fatta una semplice operazione, tolti questi 13 milioni dai 24 mobilitati della legge provinciale approvata oggi, le risorse vere sono solo 11 milioni. La Giunta ha deciso che quei soldi vanno risparmiati rifiutando anche la proposta di utilizzarle per dare risposte sul piano dei servizi conciliativi e anche sulla casa. Si preferisce tenerle in cassa e non spenderle né oggi né mai per i lavoratori e per le loro famiglie. Inaccettabile”.
Cgil Cisl Uil stigmatizzano l’assenza di provvedimenti per il sostegno agli inquilini che faticano a pagare l’affitto, la carenza di risorse per sostenere gli investimenti delle imprese in innovazione e sviluppo per favorire una solida ripresa economica. Per i sindacati quello votato dall’Aula resta un provvedimento che non punta alla coesione sociale, ma crea fratture nella nostra società, che lascia indietro i lavoratori meno tutelati, che non supporta le famiglie nell’accesso ai servizi conciliativi estivi, ma preferisce limitarne l’autonomia di scelta per la gestione del tempo estivo dei propri figli. Una manovra che non stanzia nemmeno un euro per la ripresa delle trattative per il rinnovo dei contratti provinciali.
“Prendiamo atto che la Giunta Fugatti persevera nella logica di dividere la nostra comunità, preferendo mettere in campo risposte parziali e che accontentato il proprio elettorato, invece che misure straordinarie per favorire la ripartenza di tutti”, concludono con delusione i tre sindacalisti.
Trento, 13 maggio 2021
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