Corriere del Trentino, Il T – 18 luglio 2023
I sindacati: cantieri chiusi oltre i 35 gradi
Trento Nella settimana più rovente di questa terza ondata di caldo record nell’estate 2023, con i lidi di piscine e laghi sovraffollate, quelli che restano in città sono i più a rischio. Le persone anziane che devono seguire una serie di raccomandazioni che arrivano dai medici, dal bere due litri di acqua al giorno all’evitare esposizioni al sole nelle ore più calde della giornata (11-16), e poi i lavoratori. Specialmente quelli che sono impegnati nei molti cantieri presenti in città specialmente nel periodo estivo quando le città svuotate permettono più margine di azione. Per questo, ieri, i sindacati, a fronte delle temperature africane anche in Trentino (fino a domani minima 20 e massima 35 gradi, con un calo delle massime a 27 sabato), sono intervenuti a gamba tesa, chiedendo di «fermare i cantieri quando le temperature superano i 35 gradi». Immediata la risposta di Ance Trento, l’Associazione dell’edilizia, che «come ogni anno» ha mandato a tutti gli associati la circolare “Gestione del rischio di caldo, linee guida dell’Inail”, firmata dal direttore Lorenzo Garbari, che recependo le linee guida del ministero della Salute, risponde con un’apertura al tema, valutando «anche la chiusura se necessario, da valutare di volta in volta», ma indicando soprattutto quali sono le azioni e gli obblighi del datore di lavoro (oltre a quelle del lavoratore) per evitare rischi di malori o infortuni dovuti all’eccessivo caldo. Ricordando eventualmente la possibilità per le imprese di chiedere all’Inps il riconoscimento della Cassa integrazione ordinaria in caso di sospensione o riduzione dell’attività a causa delle temperature elevate. O percepite.
Anche in Trentino, quella appena iniziata è la settima più calda di questa nuova ondata di calore che coinvolge non solo l’Italia intera ma anche tutto l’emisfero settentrionale del pianeta. Punte massime a 35 gradi (ma anche di più con 38° registrato ieri in centro città alle 15) e notte tropicali che arrivano fino ad oggi, con il termometro ancora con punte molto calde e afa per poi lasciare, mercoledì e giovedì, ad un clima più instabile con probabili temporali più diffusi, localmente anche di forte intensità, come spiegano gli esperti di Meteotrentino. Con lo zero termico registrato a 4.700 metri fino ad oggi, per arrivare domenica a 3.700. Nonostante la morsa dell’anticiclone africano “Caronte” dal Nord Africa, non ci sarebbero situazioni di emergenza per accessi al pronto soccorso, ricoveri o morti da caldo. «Non registriamo picchi per casi legati a disidratazione o altre problematiche legate al caldo», spiega il primario del Pronto soccorso di Trento Cladio Ramponi. Probabilmente, aggiunge, «la gente ha capito finalmente come comportarsi di fronte a queste ondate anomale, che si ripetono ormai ogni anno». E se agli anziani raccomanda «di restare in casa nelle ore centrali, dalle 11 alle 16, e di idratarsi molto, almeno 2 litri al giorno», ai giovani dice «di evitare di uscire in bicicletta sempre nelle ore più calde per evitare rischi molto seri unendo sport e caldo eccessivo».
A fronte di questa situazione arriva l’allerta dei sindacati di Fillea-Cgil e Feneal-Uil che attraverso la nota dei segretari provinciali delle due sigle Giampaolo Mastrogiuseppe e Matteo Salvetti, puntano i riflettori sul caldo record di questi giorni con «il settore dell’edilizia tra i comparti più esposti a rischio calore, specie in questi giorni», ricordando come, «anche a fronte di temperature percepite sopra i 35°, l’attività può essere ridotta o sospesa facendo ricorso alla cassa integrazione ordinaria per eventi meteo estremi». «Lavorare nei cantieri stradali, sui ponteggi, sotto il sole cocente è un rischio enorme per la salute e la sicurezza degli operai — sottolineano — con le alte temperature aumenta il rischio di farsi male, anche a seguito di malori». Per questa ragione ricordano alle aziende la possibilità di ricorrere alla cassa integrazione, facendone richiesta all’Inps, salvaguardando la salute dei lavoratori.
«In queste giornate stiamo svolgendo azioni di informazione sui cantieri e a breve verrà diffusa anche una circolari di Centrofor perché tutti gli operai siano consapevoli dei rischi che corrono, quali sono le buone pratiche da mettere in atto e quali sono i loro diritti», spiegano ancora i sindacati. La soglia dei 35° , ricordano, è considerata da Inps non solo per le temperature reali, ma anche percepite, nel caso di particolari lavorazioni, come «stesura del manto stradale, i lavori di rifacimento di facciate e tetti di costruzioni, lavorazioni all’aperto con indumenti di protezione, ma anche tutte le fasi lavorative che, in generale, avvengono in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l’utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore».
La sospensione dell’attività è l’azione più incisiva, ma ci sono un insieme di buone pratiche da mettere in campo nei mesi estivi per evitare il colpo di calore: il cambio dei turni, la mattina presto e nelle ore pre-serali, quando possibile, l’aumento delle pause, acqua e una zone d’ombra a disposizione, evitare infine lavori isolati . «Sono tutte pratiche che mettiamo già in atto da tempo — sottolinea il direttore Ance Trento, Lorenzo Garbari — che abbiamo comunque ricordato proprio oggi (ieri, ndr ) alle imprese inviando la consueta nota che a luglio mandiamo per sensibilizzare sul tema caldo e per fornire anche le indicazioni per quelli che sono gli strumenti utilizzabili, come la Cassa integrazione per eventi di meteo estremo». Quindi, sulla chiusura dei cantieri sopra i 35 gradi tout-court, precisa: «Non è una regola generale. Deve essere valutato di volta in volta, considerando i tipi di cantiere e le situazioni di lavoro da parte di ogni azienda che sa di avere eventualmente questo strumento dato dall’Inps». Dipende dalle situazioni e dal buonsenso, dice. Ma si può lavorare sulla fascia oraria migliore in cui lavorare. Tutto sempre nella tutela dei lavoratori, sempre più preziosi da trovare in questo periodo.
Scarica il pdf: CORRIERE, IL T caldo ART 180723
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