16 aprile 2020 – Trentino
I sindacati contro Manzana: «Dichiarazioni gravi e offensive»
La polemica. Cgil, Cisl e Uil agli industriali: «Cambiano idea velocemente»
TRENTO. «Dichiarazioni gravi e offensive». I segretari di Cgil, Cisl e Uil replicano alle parole del presidente degli industriali Fausto Manzana sulla ripresa delle attività produttive.
«Fin dall’inizio dell’emergenza, ovvero dal 24 febbraio scorso, quando su nostra richiesta venne convocata la prima riunione delle parti sociali sul tema Covid-19, avevano chiesto di condividere una strategia per mantenere aperte e in sicurezza le attività economiche -scrivono Andrea Grosselli Michele Bezzi Walter Alotti -a partire da quelle essenziali. Oggi come allora non siamo contrari alla ripartenza graduale e progressiva delle attività economiche. Anzi, abbiamo chiesto noi per primi l’attivazione del Coordinamento provinciale salute e sicurezza per arrivare pronti alla riapertura condividendo il fatto che fosse la manifattura il primo settore a riattivarsi anche per questioni di tutela della salute e di prevenzione del rischio contagio che per noi sono principi inderogabili».
Per questo motivo, si legge nella nota inviata dai sindacati, le affermazioni del presidente degli industriali trentini Fausto Manzana sono ritenute «gravi e offensive». «Ci sembrava -proseguono Cgil, Cisl e Uil -che sulla tutela della salute, così come sulla necessità di trovare strade condivise per la ripartenza del Trentino, fossimo d’accordo. Ma evidentemente il presidente Manzana cambia idea velocemente e se un giorno è pronto a sottoscrivere con il sindacato un patto per lo sviluppo del Trentino, il giorno dopo non si fa remore nell’indicarci come strillatori, assenti e scarsamente propositivi. Per chiarezza diciamo ancora una volta che il problema non è riaprire i cantieri, ma è farlo dall’oggi al domani, senza alcuna condivisione e senza neppure un ragionevole preavviso. E soprattutto senza linee guida condivise per il settore. Così si mette solo in difficoltà chi sui cantieri ci opera ogni giorno, operai e datori di lavoro. Aggiungiamo che è per questa ragione che si era condiviso con la Giunta e con il Coordinamento Imprenditori di ripartire dal comparto manifatturiero, perché più facile individuare in quel comparto misure di sicurezza da attuare nei luoghi di lavoro». Infine, il sindacato trentino ribadisce di non essersi mai sottratto ad alcun confronto, «semplicemente il confronto non c’è stato», sottolineano. «Quantomeno con le parti sociali. Evidentemente con i rappresentanti delle imprese si sono adottati metodi diversi».
La questione della ripartenza non va presa alla leggera, secondo i sindacati: «Certo, avremmo potuto invocare l’apertura omogenea per tutti i settori il 4 maggio, invece abbiamo creduto che un costruttivo confronto avrebbe permesso di individuare la strada migliore per il Trentino. Di fronte a scelte unilaterali, inaccettabili nel metodo e nella sostanza, varrà quindi d’ora in poi quanto disposto dalle normative statali che probabilmente già da lunedì consentiranno l’attivazione di nuove attività produttive. Resta però un’occasione persa. Ma non si può invocare il confronto solo quando conviene».
«Restiamo convinti che da questa fase difficilissima la nostra comunità ne esce solo con il coinvolgimento di tutti. Serve, però, responsabilità e rispetto», concludono Grosselli, Bezzi e Alotti.
Scarica il pdf: Manzana ART 160420
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