09 febbraio 2021 – Trentino, Corriere del Trentino

I sindacati del Trentino: “Emergenza Alto Adige e varianti, non si abbassi la guardia adesso”

TRENTO I nuovi positivi sono pochi: 66 in tutto, 39 rilevati con tampone molecolare e 27 con test antigenico. Ma meno del solito sono anche i tamponi: 638 quelli molecolari, 240 quelli rapidi. È questo il bilancio diffuso ieri dall’Azienda sanitaria. Che registra però altri cinque decessi: si tratta di tre donne e due uomini, di età compresa tra i 78 e i 91 anni.

Sul fronte ospedaliero, i dati si mantengono buoni: 169 sono i pazienti attualmente ricoverati negli ospedali trentini (14 i nuovi ingressi, 5 le dimissioni), con 28 persone in terapia intensiva. I guariti sono 141, mentre per quanto riguarda le vaccinazioni, le dosi somministrate finora in provincia sono 25.842, di cui 6.275 a ospiti di case di risposo. Le seconde dosi sono in totale 10.056.

E proprio sui vaccini si concentrano i sindacati. Il segretario della Fp Cgil Luigi Diaspro, insieme ai funzionari Gianna Colle e Marco Cont, invita a «rafforzare il sistema sanitario e mettere in sicurezza chi garantisce servizi pubblici essenziali». «Assunzioni, sicurezza e rinnovo del contratto sono urgenti» avverte Diaspro, Che chiede al governatore Maurizio Fugatti di essere convocati per affrontare tutti i nodi aperti. «È inaccettabile — tuona il segretario della Fp Cgil — che in Trentino non si diano risposte e non si convochino i sindacati sul rafforzamento della medicina territoriale, telemedicina, assistenza domiciliare, sportelli di prossimità, presa in carico delle cronicità, educazione sanitaria, prevenzione e interoperatività tra tutti i soggetti della cura e dell’assistenza».

Preoccupati anche i segretari di Cgil, Cisl e Uil. «L’andamento in discesa delle curve di ospedalizzazioni e terapie intensive — osservano Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti — sono un segnale positivo. Adesso però è fondamentale non abbassare la guardia. Un eccessivo rilassamento potrebbe far risalire i contagi, compromettendo anche la buona riuscita della campagna vaccinale in corso». Sotto la lente c’è la situazione dell’Alto Adige, ma anche la diffusione delle varianti: «In questo senso — proseguono — è apprezzabile la prudenza di Fugatti in vista della possibile apertura degli impianti il 17 febbraio». Ma i segretari confederali incalzano la giunta anche sui tamponi («Non capiamo quale sia la ragione — dicono — della riduzione nel numero di tamponi molecolari») e sulle criticità legate alla campagna vaccinale degli over 80: «Sia l’Azienda sanitaria — è il monito — a prendersi in carico i cittadini che devono essere vaccinati, fissando priorità anche tra gli anziani».

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