Corriere del Trentino – 07 ottobre 2023
Idroelettrico, Tonina fiducioso: «Governo al lavoro per il rinnovo». Tancredi (Uiltec): «Hde, la Provincia ha sbagliato a non acquisirla»
L’asta per il 40% di Hydro Dolomiti energia (il T di ieri), la società in capo alla multiservizi trentina che gestisce 22 centrali idroelettriche, riporta all’attenzione il tema della scadenza delle 17 grandi concessioni trentine, fissata al momento al 31 dicembre 2024. «Il governo sta lavorando alla norma che permette un rinnovo ventennale. Nei giorni scorsi lo ha confermato anche la sottosegretaria all’Ambiente Vannia Gava», dice l’assessore provinciale Mario Tonina, con delega all’energia.
Il rinnovo delle concessioni sarebbe vincolato a un piano di investimento, quindi avrebbe la stessa logica della legge provinciale, ancora al vaglio del governo dopo l’impugnativa. «Ma fino a quando non viene pagata la rata del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), il governo non può concretizzare la norma», dice Tonina. L’assessore preferisce invece non intervenire sull’asta avviata dal Fondo australiano Macquarie: in competizione ci sono, da un lato, la cordata internazionale trentina — Equitix, azionista di Dolomiti energia, e la società di investimento Tages, in accordo con investitori locali come La Finanziaria trentina e Fondazione Caritro — e, dall’altro, Energy infrastructure partners, il gestore di fondi svizzero.
Sul tema intervengono Alan Tancredi e Giuseppe Di Chiara della Uiltec del Trentino: «L’uscita della società Fedaia holdings controllata dal Fondo australiano Macquarie da Hde era certamente prevedibile. Noi — aggiungono — riteniamo che sia stato un errore strategico non ricercare da subito di acquisire il totale controllo di Hde anche perché con la nascita di questa società nel 2008 la Provincia ha acquisito mediamente imposte per 100 milioni annui oltre all’aumento dei canoni di concessione, da circa gli 8 milioni del 2008 agli attuali 60 milioni, cifre che assieme ai dividendi avrebbero potuto creare il capitale per acquisire la totalità del valore di Hde». I due sindacalisti avanzano poi un confronto fra l’omologa azienda valdostana e Hde: «La Compagnia valdostana delle acque (Cva) è partita con 900 megawatt di potenza installata, oggi è a 1.300 megawatt, e una produzione elettrica di 2,7 miliardi di chilowattora, oggi è a 4 miliardi di chilowattora. Hde è partita con 1.300 megawattora di potenza installata, oggi è simile, e anche la produzione è rimasta sempre la stessa di circa 3 miliardi di chilowattora». In conclusione, in merito alla scadenza delle concessioni, «sollecitiamo la politica ad intervenire in questa questione labirintica in modo analogo a quanto avvenuto per A22, con rinnovi ultradecennali».
Scarica il pdf: IL T idroelettrico 071023
No Comments