11 aprile 2019 – Trentino
Ikea saluta Verona: torna l’idea di attirare il colosso in Trentino.
Commercio. La grande catena di mobili low cost ha appena abbandonato il progetto scaligero: «Troppa burocrazia». La Uil rilancia: «Favoriamo un insediamento nella nostra provincia». E l’assessore Failoni apre: «Pensiamoci»
Il sogno (o l’incubo, a seconda dei punti di vista) di un insediamento Ikea in Trentino ritorna ad animare le discussioni in tema di politiche di sviluppo commerciale della nostra provincia.
Questa volta tutto trae origine da una notizia riportata martedì da Il Sole 24 Ore (e ripresa dal Trentino) secondo cui il colosso svedese dei mobili avrebbe deciso di rinunciare alla realizzazione di un proprio centro commerciale a Verona. Stando a quanto riportava il giornale economico, la rinuncia di Ikea sarebbe legata ad una serie di lungaggini burocratiche (confermare per altro anche da una nota della società) nella definizione dell’area nella quale avrebbe dovuto sorgere il cosiddetto «quartiere Ikea». Secondo una stima, l’indotto che l’arrivo di Ikea a Verona avrebbe generato si avvicinava ai 250 milioni di euro, con un migliaio di nuovi posti di lavoro generati.
L’appello della Uil:
Questa è la cronaca e tutto poteva finire lì se ieri mattina il “sogno Ikea” in Trentino non fosse stato rilanciato dalla Uil che in una nota a firma del segretario generale Walter Alotti e di quello della UilTucs Walter Largher hanno definito una possibile «ottima occasione di insediamento commerciale e industriale per il Trentino» la rinuncia di Ikea ad aprire a Verona. «Certo non mancano le aree commerciali ed industriali collegate all’autostrada ed alla ferrovia, sia a Trento che a Rovereto spiegano i due sindacalisti e certo un migliaio di posti lavoro potrebbe essere utile al nostro territorio, alla luce delle crisi aziendali industriali e commerciali già in atto, che di quelle che si profilano purtroppo per la congiuntura economica negativa che sappiamo investirà l’Italia ed il Trentino. Potrebbe essere un banco di prova della nuova giunta e degli assessori allo sviluppo Spinelli ed al commercio ed artigianato Failoni, creare le condizioni per attrarre la multinazionale del mobile sul nostro territorio. Certo si dovrebbe fare un lavoro simile a quello fatto da Olivi ed Andreatta con Vetri Speciali, che resero possibile in breve tempo far partire lo stabilimento a Spini di Gardolo , soprattutto per la celerità e la serietà amministrativa di Provincia e Comune nel predisporre e rilasciare le autorizzazioni necessarie ad insediare l’azienda ed a farla partire…i motivi, pare di capire, che non hanno permesso ad Ikea di insediarsi nel veronese».
Riguardo alle possibili voci contrarie dei commercianti ed artigiani trentini «potrebbero anch’essi concludono Alotti e Largher coglierla come un’occasione per diventare fornitori del gruppo svedese, come capitato già in Friuli, in Veneto e Lombardia. E poi, perché mai le categorie che tanto spingono per la realizzazione della Valdastico, infrastrutture che sicuramente innalzerebbe il livello della concorrenza con la formidabile realtà commerciale ed artigiana del Veneto, dovrebbero temere l’insediamento di un attrattivo ed efficiente competitor, volano economico di rilievo, per tutti i territori dove si è insediato? La Uil, certa comunque che per il tipo di commercio e prodotti Ikea non andrebbe in concorrenza con le aziende locali, attende risposta».
L’assessore: “Perché no?”
Non chiude la porta all’idea l’assessore al commercio Roberto Failoni: «Da persone serie non possiamo a priori escludere una prospettiva simile. È chiaro che se Ikea avesse aperto a Verona, noi saremmo stati fuori gioco. Ma è andata in modo diverso. Ora ci confronteremo in giunta anche con l’assessore Spinelli cercando di capire ciò che è successo a Verona per poi fare le nostre valutazioni. I clienti Ikea sono tanti anche in Trentino e noi valuteremo eventuali soluzioni da proporre all’azienda».
Scarica il pdf: Ikea ART 110419
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