L’Adige – Martedì 8 Ottobre 2024
Il pulsante anti-aggressioni sui mezzi è antiquato
I sindacati dei trasporti chiedono un sistema di sicurezza più efficace
Redazione
Anche gli autisti del trasporto pubblico chiedono il «pulsante rosso» come quello per gli operatori sanitari per avvisare immediatamente le forze dell’ordine in caso di aggressioni e pericolo. Il pulsante introdotto sui mezzi pubblici già una ventina di anni fa, infatti, non funziona e va rivisto. Lo hanno denunciato con una presa di posizione congiunta i sindacati di categoria Franco Pinna (Filt Cgil), Massimo Mazzurana (Fit-Cisl), Nicola Petrolli (Uiltrasporti) e Paolo Saltori (Faisa Cisal).
«I trasporti e la sanità — scrivono i sindacalisti — erano i pilastri dell’Italia durante la pandemia e pure nella vita quotidiana. Chiamati eroi durante la fase critica della pandemia e dimenticati subito dopo da tutti che danno per scontato il servizio. Alla sanità vogliono mettere il pulsante rosso per avvisare le forze dell’ordine in caso di aggressioni, noi sul trasporto pubblico abbiamo già il pulsante che va sicuramente riformulato in quanto l’autista schiaccia questo pulsante e viene contattato dal comando delle forze dell’ordine. Deve dare le generalità e indicare dove si trova in quel momento, ma tutto ciò non ha senso».
I sindacati osservano che: «Chi fa casino ha il tempo di fuggire», oltre al fatto che in questo modo l’autista «dà le generalità al malvivente e alle persone che sono a bordo». Pinna, Mazzurana, Petrolli e Saltori sostengono invece che: «Questo pulsante deve in automatico segnalare a una base operativa e con il satellitare si deve individuare il mezzo dove ci sono disordini e inviare una pattuglia sul posto in tempo reale».
Scarica il pdf: ADIGE ART trasporti 081024
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