08 febbraio 2020 – Trentino

Il rinnovo dei contratti del pubblico impiego: «Fugatti, dalla piazza la svolta»

TRENTO. «La giunta si è resa conto dell’iniziale superficialità con cui ha trattato i lavoratori pubblici dopo aver visto migliaia di persone in piazza che dimostravano per il loro contratto». Così i sindacati spiegano la svolta dialogante della giunta Fugatti che a dicembre ha fissato con Cgil, Cisl e Uil i punti di un protocollo di intesa in vista del rinnovo dei contratti del pubblico impiego. Nella sede della Cgil di via Muredei le sigle confederali hanno presentato il calendario delle assemblee rivolte ai lavoratori che verranno così a conoscenza degli impegni politici presi dalla giunta (a Trento il 12 febbraio e a Rovereto il 18 febbraio). Il protocollo prevede lo stanziamento di 67 milioni di euro per alzare gli stipendi nel corso di tre anni fino al 2021, per un aumento minimo del +4,1%. «Fugatti sa che tra i lavoratori pubblici molti hanno votato per lui ha spiegato Beppe Pallanch, segretario Cisl Funzione Pubblica E non può permettersi di perdere quel consenso». A dicembre il presidente Fugatti e i rappresentanti sindacali della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil hanno firmato un protocollo di intesa che le parti intendono come un “accordo politico vincolante”. «Non è un contratto perché per quello dovremo sederci al tavolo di Apran – ha spiegato Marcella Tomasi, segretaria Uil Fpl – ma è il primo passo per arrivare ad un risultato che non era scontato».
Luigi Diaspro, segretario Fp Cgil, ha sottolineato il risultato del tavolo: «Siamo passati da “zero euro” messi sul tavolo a 67 milioni in vista del rinnovo dei contratti. Senza contare gli impegni collaterali per le stabilizzazioni, le progressioni di carriera e la tutela dei lavoratori degli appalti». Il protocollo prevede lo stanziamento di 67 milioni in 4 tranches entro il 2021, senza contare le risorse bloccate per il rinnovo del contratto della sanità pubblica (6 milioni) e quelle per i dipendenti delle autonomie locali (3,4 milioni).
«La giunta ha sottovalutato la reazione del popolo dei lavoratori ha evidenziato Diaspro E continuiamo a nutrire perplessità su quanto siano capaci di gestire l’autonomia, quando ci dicono che le risorse a disposizione “dipendono dagli stanziamenti di Roma”». Tomasi sottoscrive: «Nessuno si aspettava tanta gente in piazza e di tante categorie diverse, dalla pubblica amministrazione, alla sanità, alla scuola alla ricerca».

Scarica il pdf: pubblico ART 090220