Il Trentino alzi la guardia contro il rischio di infiltrazioni mafiose. Cgil Cisl Uil: preoccupa la scarsa consapevolezza della comunità. Più prevenzione e più controlli
E’ un Trentino tra luci e ombre quello che emerge dalla relazione della commissione antimafia sul rischio di infiltrazioni mafiose sul nostro territorio. Quel che preoccupa, in modo particolare i sindacati, è la scarsa attenzione sociale al fenomeno. “La relazione ha messo in luce una grave sottovalutazione nella nostra comunità della possibilità che gli interessi criminali trovino occasioni di business anche nella nostra provincia – sottolineano i segretari provinciali di Cgil Cisl Uil del Trentino -. L’inchiesta Perfido, ma anche le diverse operazioni delle forze dell’ordine che hanno portato nel tempo alla luce sistemi di sfruttamento e lavoro nero in agricoltura e non solo, dimostrano esattamente il contrario. Per questa ragione è importantissima la massima attenzione nell’azione di prevenzione e controllo, ma è altrettanto fondamentale la reazione come comunità”. Tutti gli attori economici e sociali sono chiamati a fare la loro parte, non solo sottoscrivendo protocolli e intese, seppur importanti, ma agendo in tutti i contesti in cui l’illegalità può essere contrastata. Anche le prese di posizione sono importanti per tenere alta la guardia e favorire una diffusione della cultura dell’antimafia.
In questo senso agli occhi dei sindacati appare ancora incomprensibile la decisione di Confindustria di non costituirsi parte civile nel processo Perfido, a differenza dei sindacati e della Provincia che, seppur tardivamente, ha assunto posizione. “L’economia trentina è appetibile per il crimine organizzato. Non dobbiamo dimenticare che molte imprese stanno gestendo con fatica l’incremento dei prezzi, sia delle materie prime sia dell’energia e questo non può che creare terreno fertile per la malavita come sempre accade nei momenti di difficoltà e crisi di liquidità. Un ragionamento che vale anche per i lavoratori: se in difficoltà sono ricattabili più facilmente”. A questo si aggiunge che anche in Trentino arriveranno le ingenti risorse del Pnrr e questo richiederà un di più di attenzione e controlli”, concludono i sindacalisti.
Trento, 24 febbraio 2023
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