01 maggio 2020 – Trentino
IL VIRUS DIMOSTRA L’IMPORTANZA DI TUTTI I LAVORI
Non ci sarà vera ripartenza senza il lavoro e i lavoratori. Nella fase di grande incertezza che l’emergenza sanitaria ha imposto nella vita di ciascuno di noi, l’unico punto di riferimento per pensare al nostro futuro è il lavoro. E del resto se pensiamo solo un attimo a cosa ci ha tenuto a galla in queste difficili settimane, a chi ha salvato tante vite fino al punto di sacrificare anche la propria, a chi ci ha continuato a regalare attimi di normalità, ci viene in mente il lavoro spesso instancabile delle tantissime donne e dei tantissimi uomini che in queste giornate drammatiche non si sono mai fermati. Dentro gli ospedali, nelle case di riposo, nelle nostre case a fianco di disabili e anziani, sulle strade e nei supermercati, negli stabilimenti delle industrie alimentari e delle filiere essenziali, nelle farmacie e negli uffici postali e bancari. Senza il loro impegno e senza il loro senso del dovere il nostro Paese e il nostro Trentino non si avvierebbero, seppur tra mille difficoltà, a risalire la china. Il coronavirus ci dimostra in maniera estrema l’importanza del lavoro, di tutti i lavori anche quelli più umili e spesso considerati ingiustamente di serie B.
E’ proprio per questa ragione che ogni strategia per ripartire è destinata a fallire se non mette al centro i lavoratori.
Che vuol dire in primo luogo garantire in tutti i posti di lavoro misure adeguate di sicurezza e massima tutela della salute, senza nessuna deroga. Serve anche, però, avere una strategia per riuscire a contenere il contagio, un piano che è responsabilità della Giunta Fugatti.
Comprendiamo la preoccupazione di chi, tra gli imprenditori, ha dovuto fermate la propria attività e ora ha fretta di ripartire per evitare di scivolare nel baratro di una chiusura definitiva. Guai, però, a sottovalutare la minaccia dell’epidemia, che potrebbe riportare l’orologio ad un mese fa con le terapie intensive intasate.
Per questo lanciamo un appello alle istituzioni locali. Non possono esserci tentennamenti: servono tutti i dispositivi di protezione individuale, indagini epidemiologiche diffuse con ampia disponibilità di tamponi e test sierologici per individuare in tempi rapidi i soggetti positivi e procedere al loro isolamento. Senza dati chiari e monitoraggi stringenti non si riapre in sicurezza.
Accanto alla salute ripartire dal lavoro vuol dire tutelare il reddito dei lavoratori e delle loro famiglie. Un tema su cui registriamo la colpevole assenza della Giunta provinciale che ha irresponsabilmente deciso di tagliare fuori da ogni misura per la ripartenza gli interventi a sostegno del mondo del lavoro. Su 850 milioni messi in circolo dal nuovo disegno di legge dell’Esecutivo Fugatti solo 5milioni ad oggi sono destinati alle lavoratrici e ai lavoratori colpiti dalla crisi economica e alle loro famiglie, ai cassintegrati e ai lavoratori stagionali del turismo, ai disoccupati e ai precari. Di fronte ad un’emergenza economica tra le più gravi dal Dopoguerra chi siede alla guida del Trentino pensa veramente di portarci fuori dalla palude mettendo pezzi di comunità gli uni contro gli altri? Lavoratori contro imprenditori, partite Iva contro lavoratori dipendenti. E’ una scelta miope e sciagurata che, se non corretta in tempo, rischia di produrre danni enormi in termini di tenuta sociale. Per quanto ci riguarda non accetteremo supinamente che la ripartenza dell’economia trentina avvenga a spese dei lavoratori.
Non intendiamo calarci nella parte di chi preferisce crogiolarsi nella polemica invece che sporcarsi le mani per trovare soluzioni. Non l’abbiamo fatto nel 2008 e non lo faremo responsabilmente neanche adesso. Non possiamo accettare, però, che i lavoratori e le loro famiglie, i loro bisogni vengano totalmente ignorati. Continueremo con tenacia a porre all’attenzione delle istituzioni, delle forze politiche di maggioranza e minoranza le nostre proposte per una ripartenza equa. Per noi servono risorse per integrare l’indennità di cassaintegrazione e di disoccupazione, servono risorse per aumentare i sostegni alle famiglie con l’assegno unico, vanno previsti vincoli perché gli incentivi alle imprese non si scarichino sul lavoro, ma si leghino alla buona occupazione. Se, però, queste proposte non venissero minimamente prese in considerazione solo per soddisfare i propri tornaconti elettorali e le promesse alla classe imprenditoriale, allora siamo pronti a mobilitare i lavoratori e le lavoratrici in tutte le forme. L’essere responsabili non ci solleva dal continuare a difendere l’interesse del mondo del lavoro.
In questo Primo Maggio infine vogliamo ricordare l’essenza più autentica del lavoro, unico strumento insieme all’istruzione per superare le disuguaglianze e renderci cittadine e cittadini liberi. L’emergenza sanitaria ha ridotto le nostre libertà a fronte di un bene superiore, la tutela della salute pubblica, ha privato i bambini e i ragazzi di un diritto fondamentale, la scuola, che si è riorganizzata anche grazie alla buona volontà e all’intraprendenza di insegnanti, educatori e molti genitori. Non lasciamo scorrere questo periodo di sacrifici senza imparare nulla, ma valorizziamo la capacità della nostra Autonomia per progettare innovazione nel lavoro e nell’istruzione, per disegnare una ripartenza che metta al centro le persone, la comunità tutta.
Per anni ci si è occupati di far quadrare i conti, anche tagliando le risorse alla scuola, alla ricerca, alla formazione, al nostro sistema sanitario e sfruttando spesso anche in Trentino in modo sbagliato l’ambiente , con il misero scopo di fare soldi.
Ripartiamo davvero dall’importanza del valore della persona e di questo territorio posto al centro dell’Europa. Guardare al futuro significa farlo insieme, senza lasciare indietro nessuno.
Andrea Grosselli (segretario Cgil del Trentino)
Michele Bezzi (segretario Cisl del Trentino)
Walter Alotti (segretario Uil del Trentino)
Scarica il pdf: cgil cisl e uil ART 010520
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