29 maggio 2020 – Trentino
Imprese, per l’indennità si valuterà anche l’Icef
TRENTO. «L’indennità di disoccupazione per gli imprenditori che falliscono e per le partite iva che chiudono a causa del Covid 19 non si può trasformare da misura di sostegno alla ricollocazione ad un mero strumento di assistenzialismo che può premiare anche comportamenti elusivi. Servono quindi criteri più stringenti rispetto a quelli proposti dalla Giunta». È quanto hanno ribadito ieri i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil del Trentino all’assessore provinciale al lavoro, Achille Spinelli, durante la riunione della Commissione per l’impiego. Le tre confederazioni hanno sostenuto l’utilità di garantire un sostegno al reddito finalizzato alla ricollocazione degli imprenditori disoccupati. Il tema però è quello di non permettere che nelle maglie della disciplina possano infilarsi anche coloro che questo sostegno non lo meritano. In particolare Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto che le imprese e le partite iva beneficiarie della nuova misura, nell’anno solare precedente all’emergenza Covid-19, non abbiano avuto vertenze di tipo lavorativo, siano in regola con il pagamento di stipendi e contributi previdenziali, non abbiano avuto contenziosi con il fisco. «Su questo fronte però l’assessore Spinelli non ha fatto concessioni trincerandosi dietro la giustificazione di una presunta difficoltà ad accertare la condizione di regolarità del beneficiario».
Per i sindacati è indispensabile introdurre una soglia Icef minima. Su questo punto l’assessore Spinelli ha aperto alle proposte delle organizzazioni sindacali. Il testo della delibera è stato adottato dalla Commissione provinciale per l’impiego con l’astensione di Cgil Cisl e Uil.
Scarica il pdf: disoccupazione ART 290520
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