Trentino, Corriere del Trentino – 02 febbraio 2023

«In Trentino il lavoro uccide» In un anno 14 infortuni mortali. Alotti (Uil): mancano prevenzione e legalità

 

TRENTO. La dinamica in cui ha perso la vita il gestore del Palaghiaccio di Pinzolo non è ancora chiarissima, almeno nelle sue cause scatenanti. L’uomo si è spento in ospedale: era stato trovato riverso nella vasca di raccolta dei frammenti di ghiaccio frutto della manutenzione della superficie del pattinaggio. La vasca si trova sotto la scala attraverso la quale raggiunge la propria abitazione. Nessuna testimonianza: saranno le indagini a chiarire in che momento sia caduto nella vasca, per quali ragioni e cosa stava facendo. Ci sono comunque molte probabilità che si sia trattato di un incidente sul lavoro. E che Luigi Poli, 68 anni, sia il primo morto sul lavoro a causa della gravissima ipotermiaIl primo morto sul lavoro del 2023 in Trentino. Una tragedia -sottolinea il segretario della Uil Walter Alotti, che arriva proprio nel giorno in cui vengono resi pubblici i dati raccolti dall’Inail per il 2022. Dati che testimoniano di un bilancio ancora una volta tragico. Gli indortuni sul lavoro -segnala Alotti -sono ancora in aumento. A testimonianza di quanto ci sia ancora bisogno di lavorare per assicurare prevenzione e legalità sui posti di lavoro. Perché nella gran parte degli infortuni sono proprio le condizioni in cui il lavoratore si trova a operare a rendere possibile, quando non proprio a provocare, l’incidente di cui rimane vittima. Anche per il caso di Pinzolo, scrive Alotti, stanno indagando i carabinieri assieme ai tecnici Uopsal per capire come possa essere successo. E se le condizioni dell’impianto erano quelle necessarie per scongiurare, per quanto possibile, il rischio di un evento come quello che si è verificato.
Ma guardando al 2022 non si può non lanciare l’allarme. «Rispetto al 2021 -scrive Alotti -le denunce di infortunio sul lavoro sono aumentate del 9 per cento, arrivando a un totale di 8.174 denunce. Gli incidenti mortali sono 14, due in meno rispetto al 2021, ma comunque in fascia d’allarme, essendo il numero superiore del 25% rispetto all’incidenza media nazionale dei casi mortali. Crescono più gli infortuni per gli uomini che le donne e la fascia d’età più colpita in Trentino è quella degli ultracinquantenni. Cifre impressionanti indegne di un territorio civile. Siamo sempre in attesa dei provvedimenti che l’Assessore Spinelli aveva annunciato, ma alle parole non sono seguiti i fatti! La Uil, con la campagna Zero morti sul lavoro, lotta perché sia assicurata la prevenzione e la legalità, in ogni posto di lavoro. Perché nessun infortunio possa essere mai considerato “ordinaria amministrazione”, perché a ogni persona e alla sua salute venga riconosciuta la sacralità che le è propria».

Scarica il pdf: TRENTINO CORRIERE Inail ART 020223