l’Adige – 08 marzo 2023

Incentivi alle imprese: «Legge 6, un mezzo passo in avanti»

TRENTO -Un passo in avanti sul tema della partecipazione alle procedure negoziali, ma ancora sviluppi insufficienti sulla possibilità di cancellare gli sgravi a pioggia alle imprese.
Così i sindacati giudicano il testo unificato della riforma della legge 6 sugli incentivi alle imprese tra il disegno di legge Spinelli e la proposta legislativa dei consigliere Olivi.
« Ci sono aperture significative per quanto riguarda la maggiore partecipazione del mondo del lavoro nelle procedure negoziali e si disegnano nuove politiche industriali e finanziarie dirette a facilitare e incentivare la transizione ecologica e l’innovazione del nostro tessuto produttivo» scrivono Cgil, Cisl e Uil plaudendo al lavoro di sintesi svolto in commissione.
Restano però le perplessità sulla selettività degli sgravi Irap e sul vincolo dell’applicazione dei contratti sottoscritti dalle organizzazioni datoriali e sindacali maggiormente rappresentative. «Si tratta per noi di due questioni dirimenti» ammettono i sindacati, auspicando che in fase di discussione in Consiglio provinciale il testo definitivo della legge possa essere ancora ritoccato.
Cgil, Cisl e Uil stigmatizzano il rifiuto da parte della giunta provinciale di intervenire sugli incentivi Irap a pioggia «che in questi anni non hanno prodotto un aumento degli investimenti privati, ma hanno sottratto una quota significativa di gettito alle casse provinciali. Sono risorse sottratte indirettamente al welfare, alla sanità, ma anche a migliori e più efficaci politiche industriali».
I sindacati parlano poi di «timidezza inspiegabile» per indicare l’approccio di Fugatti e Spinelli sulla questione del vincolo contrattuale, «ignorando di fatto le sollecitazioni di mondo delle imprese e dei sindacati che in un protocollo hanno sancito l’importanza di vincolare gli incentivi all’applicazione e al rispetto dei contratti di lavoro maggiormente rappresentativi». I sindacati si dicono pronti «a mettere in atto tutte le forme di pressione necessaria, compresa la mobilitazione, per rimuovere questi limiti che segnano comunque un ritorno al passato delle politiche industriali che nella nostra provincia si sono sempre distinte per il contenuto innovativo e partecipativo».

 

 

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