IL T – Mercoledì 7 agosto 2024
Indagini sulle aziende «senza terra»
Raccolta, in arrivo 20mila stagionali. Con intermediazioni illecite di ditte esterne
di Francesco Terreri
In Trentino stanno per arrivare 20mila addetti alla raccolta di uva e mele. Ma a questo proposito gli organi di vigilanza sulla regolarità del lavoro in agricoltura stanno svolgendo un’attività di verifica su alcune imprese per accertare la correttezza della gestione dei lavoratori, cioè la sussistenza dei cosiddetti indici di genuinità degli appalti di servizi ad alta intensità di manodopera. L’impresa appaltatrice deve avere forma legale e sostanza imprenditoriale, oltre al possesso dei mezzi per l’esecuzione del servizio. Sono quindi oggetto di particolare attenzione i contratti di appalto sottoscritti con le cosiddette «aziende senza terra», spesso aventi sede fuori provincia. Il rischio è che un agricoltore in cerca di manodopera, frettolosamente e incautamente nei momenti di urgenza, si avvalga di questi contratti. Che però possono essere non genuini, con condizioni di sfruttamento dei lavoratori e somministrazione illecita di manodopera, in pratica il reato di caporalato. È quanto emerso ieri mattina alla riunione, presso la sede dell’Inps, della Sezione territoriale della Rete del lavoro agricolo. Il comitato è composto dai rappresentanti territoriali dei lavoratori agricoli (Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil), delle associazioni datoriali del settore (Cia, Coldiretti, Confagricoltura), della Provincia, della Ragioneria Territoriale dello Stato, di Inail, della Federazione Trentina della Cooperazione e dell’Ente bilaterale agricoltura trentino, del Commissariato del Governo. La Sezione di Trento della Rete del lavoro agricolo di qualità è stata costituita nel 2022, in base alle previsioni del decreto legge 91 del 2014, con lo scopo di favorire l’adesione delle imprese agricole che si distinguono per il rispetto delle norme in materia di lavoro, legislazione sociale, imposte sui redditi e sul valore aggiunto. Le domande di adesione alla Rete sono deliberate da una Cabina di regia centrale, che è affiancata allo scopo dalle Sezioni territoriali. Nell’incontro di ieri sono state condivise alcune iniziative per incrementare sul territorio il numero delle aziende agricole in rete. Inoltre l’Inps ha presentato alcuni dati sulla manodopera in agricoltura nel panorama locale. Nel 2021 e nel 2022, ultimo dato disponibile, il mese di settembre è quello con il maggior numero di dipendenti in agricoltura: 20.675 nel 2022, il grosso dei quali sono gli stagionali della raccolta.
Sul fronte delle irregolarità nell’impiego della manodopera, le principali forme elusive riscontrate nel territorio provinciale sono la mancata assicurazione di soggetti legati al coltivatore diretto da rapporto di familiarità e la mancata registrazione di giornate di lavoro. Gli organi di vigilanza sono inoltre impegnati nell’osservazione di fenomeni potenzialmente distorsivi del mercato, quali, appunto, l’appalto di servizi di raccolta, comprendenti fasi del processo produttivo scarsamente meccanizzate, che possono tradursi nella somministrazione illecita di manodopera.
Per impedire possibili fenomeni elusivi da parte di soggetti esterni al territorio provinciale, è importante che tutti gli attori sociali e le istituzioni del territorio promuovano la conoscenza dell’utilizzo corretto degli strumenti contrattuali esistenti, informando i datori di lavoro sulle possibili conseguenze in caso di un utilizzo distorto di alcune forme contrattuali. Aiuta anche la recente istituzione presso l’Inps di una banca dati degli appalti in agricoltura, nonché l’attestazione di conformità del soggetto appaltatore da parte dello stesso Istituto previdenziale. La Sezione della rete territoriale parteciperà al Protocollo di intesa per l’assunzione di manodopera in agricoltura tramite i servizi per l’impiego, anche ai fini del contrasto dell’intermediazione illecita, in via di definizione tra l’Agenzia del Lavoro e i rappresentanti delle categorie produttive. Nel corso della riunione, è stato esaminato anche il lavoro occasionale in agricoltura, strumento introdotto in via sperimentale per il biennio 2023-2024 per favorire il reperimento di manodopera stagionale in agricoltura. Vanno sviluppati inoltre progetti esistenti quali il «Buon lavoro in Trentino», promosso da Provincia, associazioni datoriali e Azienda sanitaria provinciale, che potrebbe vedere un ampliamento con la Sezione territoriale di Trento e l’Ente bilaterale trentino dell’agricoltura.
Scarica il pdf: IL T agricoli 070824
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