Indennità dei consiglieri. Dai sindacati l’appello a superare l’adeguamento automatico al carovita. Oggi l’incontro con i capigruppo regionali. “Si adotti come riferimento l’aumento garantito dai rinnovi contrattuali del comparto pubblico locale”
Una rivalutazione quinquennale dei trattamenti economici dei consiglieri regionali, assumendo come limite massimo la percentuale degli adeguamenti per la parte economica del rinnovo del contratto collettivo provinciale delle autonomie locali, scuola e sanità. E’ questa la proposta che Cgil Cisl Uil di Trentino e Alto Adige insieme a Asgb hanno fatto questa mattina al presidente del consiglio regionale Noggler e ai capigruppi di maggioranza, nel corso dell’incontro convocato primo dell’avvio in Aula del confronto sulla modifica del legge 6/2012. All’incontro erano presenti i rappresentanti di forze politiche. Mancavano i rappresentanti di Lega e Fratelli d’Italia.
Le sigle sindacali hanno ribadito l’urgenza di arrivare alla definizione di una proposta di legge che non ampli pericolosamente il divario tra rappresentati politici e cittadini, come farebbe invece la previsione di un meccanismo di adeguamento automatico dei trattamenti economici al costo della vita. Anche perché un meccanismo di tal tipo non è previsto per nessuna categoria di lavoratori e anche la rivalutazione delle pensioni è stata solo parziale.
Allo stesso tempo, però, i sindacati hanno voluto sgombrare il campo da ogni tentazione populista sul delicato tema dei costi della politica, ribadendo che un efficace funzionamento di ogni sistema democratico impone dei costi, tra cui anche il giusto trattamento economico da garantire ai membri del Consiglio Regionale e quindi dei Consigli delle Province autonome di Trento e Bolzano. “Si tratta di un aspetto cruciale anche se spesso contraddittorio per il buon funzionamento delle istituzioni della nostra Autonomia. Non vorremmo infatti che la politica diventasse ostaggio di potentati economici o che a sedere nel consiglio regionale potessero essere solo le persone delle classi benestanti o addirittura i ricchi. Per questo siamo consapevoli che un giusto trattamento economico è essenziale per favorire la rappresentanza di tutti i ceti sociali e con essa l’indipendenza e l’autorevolezza dei legislatori”, hanno chiarito i rappresentanti sindacali.
Dunque l’appello ad affrontare la questione con lungimiranza e razionalità.
Tutte le forze politiche presenti all’incontro si sono detti favorevoli a trovare una soluzione che superi l’attuale meccanismo. Da parte loro le organizzazioni sindacali hanno ribadito l’opportunità di superare le divisioni per arrivare urgentemente ad una soluzione equa e condivisa.
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