29 dicembre 2016 – Trentino, Corriere del Trentino
Infermieri, contratto firmato in extremis Lo sblocco in serata dopo una trattativa estenuante. Fronte sindacale a lungo diviso
TRENTO La trattativa è andata avanti a oltranza. Il muro contro muro tra Uil e Nursing up da un lato e Cgil, Cisl e Fenalt dall’altro è proseguito per ore. Poi è arrivata la fumata bianca, verso le 22, quando tutti hanno siglato il rinnovo contrattuale: prima Cgil, Cisl e Fenalt; dopo un’ora Uil e Nursing up.
Ma andiamo con ordine. Convocate ieri pomeriggio dall’Agenzia provinciale per la rappresentanza negoziale, le sigle sindacali si sono scontrate duramente sul rinnovo contrattuale per l’area non dirigenziale del comparto sanità, che interessa circa settemila infermieri trentini. Quella di ieri doveva essere la tappa conclusiva del percorso di rinnovo del contratto dopo il blocco del 2009 e così è stato: il 6 dicembre era stata sottoscritta da Uil e Nursing up un’ipotesi di contratto, che però la Cisl non ha firmato e Cgil e Fenalt hanno siglato con riserva, inserendo una nota a verbale contenente le loro richieste volte a riaprire la discussione. Un ulteriore aumento pro capite di 20 euro mensili per tutti i lavoratori compresi tra le categorie A e C, la certezza dell’avvio di un percorso di riqualificazione per tutte le figure professionali (dagli operatori socio sanitari agli amministrativi e tecnici), l’omogeneizzazione contrattuale del personale tecnico e amministrativo verso il comparto delle autonomie locali: queste le istanze avanzate dalle due sigle sindacali e «recepite dalla delibera di giunta del 20 dicembre — sottolineano Gianna Colle della Fp Cgil e Maurizio Valentinotti di Fenalt — che invita l’Apran a tenere conto delle osservazioni in sede di stipula definitiva».
«Sottoscriveremo l’accordo solo se terrà conto delle nostre richieste» diceva Colle nel pomeriggio. «L’ipotesi di accordo che abbiamo firmato il 6 dicembre è stata approvata dalla stessa delibera, che ha autorizzato l’Apran a sottoscriverla — ribatte dal canto suo Cesare Hoffer, coordinatore di Nursing up — e noi, come già fatto allora, la vogliamo firmare: staremo in piedi anche tutta la notte se necessario».
«Il testo che abbiamo siglato è favorevole ai professionisti sanitari — aggiunge Ettore Tabarelli della Uil — perché riconosce da un lato il disagio della turnistica e dall’altro premia il proliferare della formazione aggiuntiva dei nostri infermieri e le sempre maggiori responsabilità». Per le altre sigle sindacali, invece, «le molteplicità delle professionalità vengono danneggiate — come sostiene Pierachille Dalledonne (Cisl) — dopo anni di blocco contrattuale vogliamo un contratto che non penalizzi l’aumento del salario del personale sanitario rispetto ad altri comparti e risposte eque per tutte le professioni».
Oggetto del contendere, dunque, era la gestione delle risorse dopo il pagamento degli stipendi tabellari fra chi intende valorizzare alcune specificità delle professioni sanitarie e chi invece invoca un contratto più equo per tutti. Le risorse contrattuali disponibili per il finanziamento del biennio economico 2016/2017 ammontano a 14,1 milioni di euro e ora verranno sbloccate.
Ieri, intanto, passo in avanti decisivo per il contratto della dirigenza medica, che interessa circa 800 medici ospedalieri: hanno firmato il preaccordo tutte le sigle sindacali tranne gli anestesisti di Aaroi Emac, rappresentati da Alberto Mattedi, che si è riservato un approfondimento. Sul triennio, l’accordo prevede un adeguamento del 3 per cento.
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