29 novembre 2019 – Corriere del Trentino
Infortuni, le minoranze chiedono una conferenza di informazione
TRENTO Da 5 a 12, le morti sul lavoro in Trentino sono più che raddoppiate rispetto all’anno scorso. E gli infortuni, seppur in lieve calo, rimangono alti: più di 6.000 a fine settembre. Davanti a questa «strage», come viene definita dai sindacati confederali che ieri si sono radunati in presidio davanti al palazzo della Provincia in piazza Dante, «è necessario fare qualcosa»: «Anche la politica deve impegnarsi, intervenendo sulla prevenzione e sulla formazione».
Le richieste dei sindacati sono state illustrate dalle rappresentanti delle tre sigle confederali nell’incontro che è avvenuto ieri con i capigruppo delle forze politiche che siedono in Consiglio provinciale. «Sono necessarie maggiori risorse — ha spiegato ai capigruppo Manuela Faggioni della Cgil — sia per i controlli sia per la formazione. L’organico dell’Uopsal (l’Unità operativa per la Prevenzione e la Sicurezza sui luoghi di lavoro) è di 30 persone e nemmeno tutte sono impiegate con mansioni sul territorio».
Milena Sega (Cisl) ha invece toccato un punto che non sempre viene considerato, quello dei lavoratori anziani maggiormente esposti agli infortuni: «Non è possibile che operai anziani siano costretti a lavori gravosi». Faggioni ha portato all’attenzione dei consiglieri un dato che ha sorpreso molti: «Oggi in Trentino sono 44.000 i lavoratori over 55. Nel prossimo decennio saranno 80.000. Non possiamo farci trovare impreparati di fronte a questo aumento vertiginoso dell’età dei lavoratori». Marcella Tomasi (Uil) ha portato l’attenzione sul pubblico impiego, in particolare su forestali, lavoratori del comparto socio-sanitario e agenti di polizia: «Anche in questi casi l’invecchiamento è collegato ad un maggior numero di infortuni». Numerosi gli interventi dei capigruppo presenti, con qualche attrito tra maggioranza e minoranza. «Quando ero presidente — ha affermato Ugo Rossi (Patt) — dall’allora opposizione, oggi al governo, venivo criticato per i troppi controlli ai cantieri, perché i controlli avrebbero messo in difficoltà le imprese». Paolo Ghezzi (Futura) e Filippo Degasperi (5 Stelle) hanno invece annunciato un’interrogazione su una lunga serie di inosservanze in materia antinfortunistica che sarebbero state riscontrate all’interno di una controllata dalla Provincia. Per il leghista Ivano Job, invece, «gli infortuni sono anche una questione di fortuna, perché un anno sono di più quelli nell’agricoltura e un altro anno sono di più quelli nell’edilizia».
Il tema delle morti sul lavoro è stato giudicato da tutte le forze politiche come «importante e da approfondire». Da parte del presidente del Consiglio Walter Kaswalder la disponibilità ad attivare un «tavolo tecnico», ma da parte delle minoranze emerge invece la richiesta di una Conferenza di informazione, una seduta specifica del Consiglio provinciale.
Scarica il pdf: infortuni ART 291119
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