22 maggio 2020 – Corriere del Trentino
Ingressi scaglionati, è rebus trasporti: la Provincia studia soluzioni per i bus
TRENTO Istruzione e mobilità rimangono due temi cruciali nello scenario post-emergenziale della pandemia. E indissolubilmente legati tra loro. La futura ripresa della scuola chiama in causa inevitabilmente il sistema dei trasporti della provincia e le criticità non mancano. Una prima analisi su quale potrebbe essere la situazione di trasporto possibile a settembre è approdata ieri pomeriggio sulla scrivania dell’assessore Mirko Bisesti e del dirigente del dipartimento istruzione Roberto Ceccato. Nel frattempo tra le mani dell’amministrazione comunale di Trento è arrivata una proposta per la mobilità d’emergenza del capoluogo: al cuore del progetto la creazione di una serie di «isole» riservate alla mobilità ciclabile.
La riflessione dell’associazione universitaria Acropoli, composta da studenti di ingegneria e architettura, elaborata insieme a Fiab Trento, Ciclostile, la ciclofficina popolare del Centro Sociale Bruno, LinuxTrent e libreria Duepunti, prende le mosse dalla drastica riduzione della capienza del trasporto pubblico dovuta alle misure anti-contagio. Lo stesso presupposto che cruccia ormai da tempo i dirigenti provinciali alle prese con l’elaborazione di un piano che consenta agli studenti di tornare sui banchi: «Stiamo preparando un’ordinanza per recepire le linee guida del Dpcm emanato domenica scorsa — dice il responsabile dell’unità di missione strategica mobilità Roberto Andreatta — in base a tale provvedimento la capacità di carico si amplia leggermente ma resta ancora profondamente bassa rispetto al fabbisogno». Insomma, come prospettato anche dall’assessore Bisesti «la capacità è ridotta del 50%». Elementi che rendono necessaria un’analisi congiunta approfondita. Al titolare dell’istruzione, inoltre, arriva la sollecitazione dei sindacati che chiedono risposte urgenti per gli studenti con bisogni educativi speciali: «Stanno perdendo i progressi raggiunti in mesi e anni di impegno» mettono in guardia i tre segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti. Le tre confederazioni chiedono di avviare un confronto che coinvolga anche i soggetti del terzo settore che svolgono questo servizio in convenzione per molte scuole.
Nel frattempo, in questi giorni di corsa al bonus bici, è emersa una proposta per la Trento del futuro elaborata da associazioni e movimenti cicloattivisti e ambientalisti nell’ambito del progetto #Cambiamolastrada, finanziato dal bando «Intrecci Possibili», gestito dall’ufficio di progettazione sociale della Fondazione trentina per il volontariato sociale e di Non Profit Network Csv Trentino. All’amministrazione cittadina l’associazione Acropoli ha presentato una vera e propria rimodulazione dello spazio urbano, sottraendolo alle automobili per restituirlo soprattutto ai pedoni e alle biciclette (anche ai mezzi di trasporto pubblico, la cui capienza, però, sarà fortemente ridotta come noto). «Proposte che possono a primo acchito apparire radicali, ma non sono nulla che non sia la prassi nelle città più avanzate dal punto di vista della mobilità sostenibile» chiosa Alberto Refatti.Per scongiurare il rischio di assistere alla progressiva re-invasione della città da parte delle auto, dunque, il gruppo di lavoro ha mappato i parcheggi scambiatori del capoluogo (dall’ex Zuffo al Monte Baldo) studiando una nuova viabilità ciclabile in modo da connetterli con i principali poli attrattori del capoluogo. «Cuore del progetto è la creazione di “isole”, zone 20 e zone 30, all’interno della città — spiega Refatti — che si possono circumnavigare con l’auto, ma al cui interno vi possono transitare principalmente le biciclette». Su quattro ruote, insomma, ci potrebbero entrare solo i residenti. Nello studio sono state analizzate strade importanti come via al Desert, dei Muredei, Grazioli, Vannetti, Brennero. «Perché intercettano la pista ciclabile coerente che abbiamo creato all’interno del tessuto cittadino – evidenzia lo studente – un percorso unico che collega, di fatto, tutto il capoluogo». Il gruppo di lavoro ha elaborato anche un’ipotesi per ottimizzare il percorso dei bus introducendo delle navette lungo l’asse nord-sud. Lunedì alle 18.30 il progetto verrà presentato pubblicamente.
Scarica il pdf: trasporti ART 220520 2
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