l’Adige – 30 gennaio 2023
Insegnanti più pagati in Trentino? In parte sì
Era da molto tempo che non si parlava di “gabbie salariali”, Ci ha pensato il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara che ha aleggiato la possibilità di erogare ai docenti salari diversi a seconda del carovita della regione di appartenenza.
«É una proposta sbagliata per un’esigenza giusta» risponde Pietro di Fiore, responsabile Uil Scuola. Che riprende: «É iniquo dare stipendi diversi, la scuola è unica e nazionale». Quanto al Trentino molto più caro che altrove, di Fiore aggiunge: «Basterebbe che le regioni, che hanno questi strumenti, si muovessero con misure di sostegno al welfare, per esempio con dei contributi per gli alloggi».
«Uno scivolone inapplicabile -taglia corto Raffaele Meo di Cgil Scuola -che non porta niente di buono. Diverso sarebbe un intervento strutturale, un sistema di reclutamento rapido ed efficacie per regolarizzare i tanti precari e coprire i tanti posti vacanti».
In Trentino, tuttavia, si guadagna un pochino di più che nelle altre regioni e non per merito delle “gabbie” ma di una peculiarità tutta provinciale. «La situazione -spiega Monica Bolognani, alla guida della Cisl Scuola -è abbastanza complessa perché vi sono diverse categorie di docenti, con diversi trattamenti salariali. Inoltre i contratti dei docenti di scuola primaria e secondaria sono a carattere statale con competenza provinciale e, a fronte di un pacchetto di ore in più, percepiscono anche una parte di retribuzione in più». Si tratta di una quota che si aggiunge al trattamento base, legato a quello nazionale, visto che va rispettata la mobilità del personale insegnante.
Scarica il pdf: ADIGE scuola ART 300123
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