12 novembre 2020 – Trentino

La manovra provinciale Alotti promuove i bond “trentini” ma non il bilancio

TRENTO. La manovra finanziaria di Fugatti? Per carità. «È di parte, distonica e deludente. È stata chiaramente dettata dalle lobby del commercio e del turismo». E non finisce qui. «Sono deluso e anche un po’ irritato. Le proposte che avevamo fatto come sindacato non le hanno prese minimamente in considerazione».
Non si può dire che Walter Alotti, sindacalista, segretario generale della Uil trentina, si nasconda dietro le parole. Eppure persino a lui che, come si vede, di questa legge di stabilità è un ferocissimo critico, le ultime due trovate della giunta provinciale non dispiacciono poi troppo. Il bond trentino e l’operazione Medicredito, secondo Alotti, potrebbero essere due ottime idee. «In questo mare nero, mi sembrano gli unici segnali di lungimiranza».
Ora, se lunedì scorso, quando l’ha presentata alla stampa in videoconferenza, Fugatti stesso ha definito i bond locali «una scommessa che non siamo così certi di vincere», Alotti non ha dubbi: « Avrebbero dovuto farli da tempo. Se avessi risparmi da parte, piuttosto che tenerli in banca, vederli fruttare lo zero virgola qualcosa senza nemmeno sapere dove vengono investiti, preferirei prestarli alla Provincia e contribuire all’economia del Trentino». E, addirittura, rivendica: «Noi -afferma il segretario generale della Uil del Trentino -li avevamo già proposti nel 2019 e all’inizio del 2020, in tempi non sospetti».
Certo, l’iter per emettere questa specie di mini buoni del tesoro pensati per finanziare le infrastrutture in terra trentina, è complesso. Bisogna vedere cosa diranno innanzitutto la Consob e la Banca d’Italia, che devono dare a Maurizio Fugatti l’autorizzazione. Bisogna vedere come uscirà la manovra dal dibattito in consiglio regionale. Ma il dibattito è già cominciato: come saranno questi bond? Ridaranno impulso all’economia trentina? Riuscirà la Provincia autonoma a non sforare i limiti posti all’indebitamento degli enti locali, considerando che ha già posticipato al 2021 i debiti del 2020? E, soprattutto, come verrà impiegato il denaro raccolto?
«La possibilità di acquistare questi bond deve essere abbastanza diffusa, di modo da smuovere la grande massa di risparmi che imprese e cittadini trentini tengono congelati», esordisce Alotti. «Io farei tagli minimi di poche migliaia di euro, di modo che -prosegue Alotti -siano alla portata di tutti».
Quando gli si ricorda che Fugatti ha parlato di usarli per finanziare la funivia Trento-Bondone, risponde tagliente: «Sappiamo benissimo che questa giunta è innamorata degli impiantisti». Nella sua lista dei sogni, il segretario ci mette il finanziamento della tenuta del territorio («perdiamo il 30% dell’acqua della rete idrica»), il settore dell’edilizia, la rete digitale e la sanità («bisogna mettere a posto ospedali e case di riposo»). «La Provincia dovrebbe scegliere progetti neutrali: certo, se con i bond trentini si volesse finanziare la Valdastico, altamente impopolare, non so in quanti li comprerebbero…».
C’è poi la questione della banca Mediocredito, oggi partecipata dalla regione Trentino Alto-Adige, dal Credito Cooperativo e dalle due Province autonome di Trento e Bolzano, oggetto di complesse strategie, perché Kompatscher, a Bolzano, sta pensando di sbarazzarsi delle sue quote sociali, e Fugatti, a Trento, intende accaparrarsele. Anche su questo punto, Alotti pensa che il presidente sia sulla buona strada. «Da quando le Casse Rurali si sono fuse in Cassa Centrale, il Trentino è rimasto senza un istituto bancario proprio, che lavori sul territorio e per il territorio».
Ma i bond e l’operazione Mediocredito non bastano a fare di lui un fugattiano. Tutte le altre misure sono state dettate dai grandi gruppi di interesse locali: non solo non sono strategiche, non sono neanche tattiche. È la politica di chi pensa giorno per giorno, non di chi guarda al domani. E cosa succederà domani, con la produzione travolta dal coronavirus, con la domanda di consumi crollata, quando cadrà il divieto di licenziamenti?».

Scarica il pdf: manovra ART 121120