15 giugno 2018 – Trentino
La maternità, da limite a risorsa: aziende e nuovo welfare
Sono 25mila, secondo l’ultimo dato del Ministero del Lavoro, le donne nel 2016 hanno rinunciato al lavoro dopo la maternità, in Trentino circa 250. Un dato che cresce negli anni. Per molte le lavoratrici, infatti, fare un figlio diventa un ostacolo al rientro al lavoro e una limitazione per il percorso di crescita professionale. A questo si aggiunge il fatto che per molti datori di lavoro la maternità è un peso. Qualcosa, però, comincia a muoversi in senso contrario: ci sono realtà dove la maternità non è vissuta come un limite, ma come valore aggiunto. E’ partendo da questo punto fermo che negli ultimi anni aziende stanno investendo in forme innovative di welfare aziendale per valorizzare la genitorialità nei luoghi di lavoro. Tra le proposte offerte ai dipendenti ci sono anche occasioni di formazione e servizi per valorizzare in chiave aziendale le competenze che si acquisiscono come genitori. Se ne discute lunedì prossimo, 18 giugno, alle 17.30 nella sala della Fondazione Cassa di Risparmio a Trento, in un convegno promosso dal Consiglio regionale Unipol con Cgil Cisl Uil del Trentino. Al centro dell’incontro un caso concreto, quello di Maam, la start up che nel 2015 ha deciso di andare oltre lo stereotipo «maternità = stop alla carriera», proponendo un programma digitale, un vero e proprio master online, che trasforma la nascita di un figlio in un’opportunità di sviluppo di competenze trasversali utili anche sul lavoro. Di questa esperienza si discuterà insieme a Elisa Vimercati, responsabile ricerca e sviluppo di Maam, Barbara Poggio, prorettrice per le Politiche di Equità e diversità dell’ateneo.
Scarica il pdf: maternità ART 150618
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