02 aprile 2020 – Trentino, Corriere del Trentino

La Uil piange Diego Pontalti, colonna dell’Adoc

Il lutto. Il vice presidente dell’associazione consumatori ucciso
dal coronavirus

TRENTO. Da giorni stava lottando nel reparto di terapia intensiva di Rovereto contro il Covid-19, ma purtroppo Diego Pontalti, 73 anni, di Trento, storico responsabile dell’Adoc, l’associazione consumatori della Uil, non ce l’ha fatta. Si è spento nella notte tra martedì e mercoledì, tra il dolore e lo sgomento di familiari, amici, colleghi del sindacato. Una seconda casa, la Uil: dipendente delle Poste ora in pensione, negli anni ’80 Pontalti era diventato segretario di categoria, carica che aveva ricoperto per alcuni anni. Con la pensione, poi, e una vicinanza al sindacato sempre conservata, si era avvicinato alla galassia dei diritti dei consumatori, mettendo a disposizione le sue competenze, il suo interesse, «e una precisione e una passione che lo avevano sempre contraddistinto», ricorda il segretario generale Walter Alotti. «Era molto interessato e competente, e aveva fatto anche parecchie inchieste su tanti grandi temi del consumo, in collaborazione con i giornali, ad esempio sul confronto dei prezzi con Bolzano e Innsbruck. Ultimamente si stava interessando alla questione delle nuove tasse sui rifiuti, ma poi purtroppo all’inizio del mese scorso si è fermato tutto e Diego è stato ricoverato».
«Questo mostro insidioso ha colpito duramente, si è portato via una persona gentile, sempre sorridente e disponibile, che tutti noi e tantissimi trentini hanno conosciuto per l’attività di volontariato prestata come responsabile da tanti anni della nostra Adoc«, prosegue Alotti. «Una persona tenace ed intelligente, che manteneva sempre un tono gentile con gli interlocutori e grande rispetto ed attenzione delle persone che aiutava ad affrontare i piccoli e grandi problemi quotidiani con la burocrazia, il mondo dei consumi e dei servizi. Un autorevole esponente del mondo consumeristico trentino, conosciuto e stimato anche dagli amministratori locali e dagli osservatori della società civile. Un vero interprete del “sindacato dei cittadini”».
Pontalti lascia un figlio, due nipotine e la compagna, Patrizia, con la quale condivideva anche la passione per la montagna, esplosa subito dopo la pensione. «Una passione dell’età matura prosegue Alotti che lo ha preso e trasferito ai tanti amici. Io stesso lo avevo come riferimento e sicura guida delle tante escursioni sulle nostre montagne, dove col suo passo, cadenzato e tranquillo, assieme all’amata Patrizia, raggiungeva sempre la meta prefissata e ne godeva sempre dello spettacolo e degli straordinari panorami, fissati poi in bellissime immagini fotografiche. Ci mancherai tanto Diego. Nella tua Adoc, in Uil, dove la prima mail che arrivava era quella della tua puntuale rassegna stampa, e soprattutto nella vita di tutti giorni, con le tue battute e quegli occhi chiari, sempre sorridente e gentile. Ma so anche che ti rivedremo accanto o lì, davanti a noi, ad aprire il sentiero verso qualche cima o affacciandoci su un bel panorama di montagna. Che la terra ti sia finalmente lieve, Diego».

 

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