12 gennaio 2022 – l’Adige
La Uil Scuola boccia la meritocrazia. Di Fiore dice no a un nuovo modello per le carriere degli insegnanti
La Uil Scuola del Trentino boccia a scatola chiusa il nuovo modello di sviluppo della carriera professionale degli insegnanti, su cui l’assessore all’Istruzione, Mirko Bisesti, comincerà domani il confronto con le sigle sindacali e di cui ha anticipato ieri all’Adige le linee distintive. L’obiettivo della riforma è rendere più appetibile la professione di insegnante introducendo valutazioni di merito -«oggettive e trasparenti» -per le progressioni di carriera oggi limitate agli scatti di anzianità.
« La vera valorizzazione -sostiene Pietro Di Fiore, segretario della Uil Scuola, -passa dal rinnovo dei contratti di lavoro: perché un contratto bloccato disconosce la qualità del lavoro e colpisce tantissimi bravi insegnanti al pari di qualcuno che ha effettivamente sbagliato mestiere. Abbiamo un Protocollo d’impegni che il presidente Fugatti ha firmato meno di un mese fa: si passi dalle parole ai fatti». «All’assessore -aggiunge Di Fiore -chiediamo quindi di abbandonare tempestivamente sentieri tanto tortuosi, quanto velleitari: ricerchiamo all’interno della via contrattuale la possibilità di spendere ulteriormente la propria professionalità. Oltre gli obblighi contrattuali di base». Insomma, la Uil Scuola non ne vuole sapere di questo progetto sulla meritocrazia, mentre ancora si attendono i rinnovi contrattuali. E sottolinea che in quasi tutti i Paesi europei si pone l’anzianità di servizio come unico requisito per la progressione di carriera, quindi non è un’anomalia italiana. «Più che di diversificazione della carriera dei docenti o di incentivi a che i giovani laureati percorrano le affascinanti vie dell’insegnamento, -prosegue il sindacalista in una nota -l’assessore sembra stia pensando ad un potenziamento della cosiddetta “valorizzazione del merito”: uno strumento nebuloso creato dai presidenti Renzi e Rossi e da sempre contestato, proprio per mancanza di oggettività, misurabilità, trasparenza». Secondo il segretario la Uil Scuola del Trentino «la materia è estremamente delicata, in primis per i riflessi che nel nostro Paese sono di livello costituzionale. Come si garantisce la libertà di insegnamento? Come si evita il condizionamento del docente di fronte a strumenti valutativi non oggettivi?».
E parte la citazione:« Era il 1964 quando l’onorevole Tristano Codignola, componente della Commissione Cultura e Istruzione, scriveva al collega Preti, Ministro per la Riforma della Pubblica Amministrazione: “lo stato giuridico degli insegnanti (cioè in parole povere, la definizione della libertà di insegnamento e dell’autogoverno scolastico nei confronti del potere Esecutivo) non possa avere nessun punto in comune con i problemi generali della carriera del personale statale, trattandosi di una delicatissima questione anche di ordine costituzionale, che deve essere di esclusiva competenza delle commissioni parlamentari specifiche, in largo ed articolato collegamento con i sindacati”».
Scarica il pdf: ADIGE scuola ART 120122
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