23 aprile 2021 – l’Adige

Laborfonds, il patrimonio cresce

Nuovo Cda, rendimenti su. Sindacati: «La Regione aiuti chi non ce la fa»

TRENTO -Nell’anno di Covid i lavoratori non hanno smesso di avere fiducia nel Laborfond. Anzi, il fondo pensione vede migliorare tutti gli indici: crescono i lavoratori iscritti, ma crescono anche i rendimenti. L’obiettivo, adesso, è quello di aumentare il numero degli aderenti. Mentre i sindacati chiedono un intervento alla Regione, per sostenere i versamenti di chi è stato colpito dalla crisi. Questo è quanto è emerso ieri dall’assemblea annuale, che ha rinnovato le cariche. «Siamo tutti ambasciatori della previdenza complementare e chiedo a tutti di sentirsi tali e di farsi ambasciatori attivi all’interno della propria rete» ha osservato il presidente uscente Werner Gramm (in foto con Tschöll). Entrano nel Cda rinnovato per i datori di lavoro Lorenzo Bertoli (Pat), Enzo Bassetti (Ucts), Simone Caresia (Confindustria), Peter Höllriegl (Provincia di Bolzano), Werner Gramm (Commercio), Wolfgang Alber (Assoimprenditori Bolzano); per i rappresentanti dei lavoratori Michele Buonerba (SgbCisl), Fabrizio Bignotti (Cisl del Trentino), Andrea Camera (Cgil/Agb), Josef Alois Hofer (Asgb), Gianni Tomasi (Uil del Trentino), Maurizio Zabbeni (Cgil del Trentino). Nel nuovo collegio sindacale Raffaella Prezzi e Armin Hilpold per i datori di lavoro e Leonardo Di Foggia e Arnold Zani per i rappresentanti dei lavoratori. Sul fronte del bilancio i numeri come detto sono buoni: il patrimonio è cresciuto del 10%, toccando quota 3.338.304.958 euro, è cresciuto il numero degli aderenti che al 31 dicembre scorso erano 127.232 e stabili sono rimasti, nonostante l’anno difficile, i contributi versati e le richieste di prestazione del fondo. Quanto ai rendimenti, pur in un anno non semplice sui mercati finanziari, c’è di che stare sereni: tutte le linee di investimento del fondo hanno avuto a fine 2020 un rendimento positivo: per la linea prudente Etica (+ 4,8%) e per la linea dinamica (+ 9,9%). «Ora vogliamo aumentare la nostra visibilità in regione ha spiegato la direttrice Christine Tschöll, che affianca la direttrice Ivonne Forno Il nostro scopo è raggiungere le persone sul territorio e offrire soluzioni adatte ai diversi bisogni». Quanto ai sindacati, come detto, chiedono un intervento alla regione su due profili. Per prima cosa si chiede che la regione neutralizzi i periodi coincidenti con l’emergenza sanitaria, coperti dagli interventi sostegno dei versamenti alla previdenza integrativa dei lavoratori in cassa integrazione o in disoccupazione. L’obiettivo è far sì che non vengano computati al fine del calcolo del numero massimo di settimane di sostegno (ora 208 nell’arco della vita lavorativa) i benefici acquisiti tra il 23 febbraio 2020 e il 30 giugno 2021. E poi i sindacati chiedono il riconoscimento da parte della Regione dei contributi previdenziali dei lavoratori stagionali nei periodi scoperti dalla Naspi e quindi anche dalla contribuzione figurativa: «La nostra Regione ha la competenza per poterlo fare, garantendo così a migliaia di lavoratrici e lavoratori i versamenti necessari coprire i lunghi buchi contributivi provocati dal mancato avvio della stagione turistica invernale».

 

Scarica il pdf: ADIGE Laborfonds ART 230421