18 marzo 2020 – Trentino

L’appello dei sindacati a Poste «Lavoratori non in sicurezza»

Cgil, Cisl e Uil. «Ai clienti chiediamo di andare agli sportelli sono se necessario»

TRENTO. «I postali non si sentono in sicurezza nel loro operare quotidiano, ma nonostante questo hanno finora svolto con sacrificio e abnegazione tutti i servizi di Poste». A denunciare la situazione sono i sindacati Slc-Cgil, Slp-Cisl e Uilposte trentine. «Ad oggi, Poste Italiane, a parte la riduzione del 50% del personale operante nelle sue strutture, non ha ancora applicato tutte le misure emergenziali previste dai decreti emanati dal Governo: siamo molto lontani dall’ottenere dispositivi di sicurezza (mascherine, gel e guanti monouso) in numero sufficiente per tutti i lavoratori che ogni giorno hanno contatto con il pubblico, siano essi applicati di sportelleria o addetti al recapito. Troppo ed inconcepibile è il ritardo nella consegna delle dotazioni di protezione individuale e, in alcuni casi, la sanificazione degli uffici e delle strutture postali del nostro territorio non è ancora stata effettuata nemmeno una volta». Richieste che assumono un tono più forte davanti alla notizia che il coronavirus ha provocato le morti di due impiegati di un ufficio Poste Italiane di Bergamo.
I sindacalisti trentini Tessari, Pancin e Purin indirizzano inoltre, un appello alla clientela di Poste Italiane: «Andate negli uffici postali solo per necessità (spedizioni e pagamenti possono essere rinviati), mantenete le distanze stabilite dai protocolli sanitari e attendete il vostro turno all’esterno degli uffici e, soprattutto, rispettate i lavoratori e le lavoratrici che con grande senso di responsabilità stanno garantendo il servizio».
Se tali misure non saranno rispettate, Slc-Cgil, Slp-Cisl e UilPoste annunciano fin da ora che si attiveranno fino a chiedere la sospensione dell’attività lavorativa nei siti carenti delle disposizioni varate per la sicurezza. In nome dei lavoratori delle Poste italiane.

Scarica il pdf: Poste ART 180320 1