Corriere del Trentino – 08 luglio 2023

L’appello di dieci coordinatori di Rsa:«Così si rende attraente la professione»

«lavorare in Rsa significa lavorare innanzitutto con persone uniche per esperienza, desideri, valori e stili di vita — scrivono dieci coordinatori di altrettante Rsa trentine — per poterlo fare servono personale, programmazione, pianificazione, organizzazione, ascolto e relazione». La lettera aperta è stata scritta con lo scopo esplicito di intervenire nel dibattito pubblico e di suggerire una serie di indicazioni per «offrire un lavoro attraente», in modo da fermare la fuga di personale dagli istituti. Per cui, dicono, servirebbe «un contesto professionale stimolante, in cui si possa svolgere il proprio lavoro in sicurezza; un’adeguata considerazione del ruolo, supportata da una congrua retribuzione; condizioni che diano possibilità di carriera specialistica e di carriera dirigenziale; adeguamento dei parametri infermieristici, fermi da molti anni; riconoscimento e sostegno all’interno e all’esterno».
Intanto, lunedì andrà in scena un incontro tra Uil Fpl e Apran per discutere dei problemi del personale sanitario. Il sindacato ha già messo in chiaro che intenderà affrontare il tema delle dimissioni volontarie, passate dal 0,8% al 1,5% su base annua. Altro tema sarà la situazione dei pronto soccorso, soprattutto nelle sedi periferiche, così come dei dispositivi di sicurezza. Infine, anche i buoni pasto saranno oggetto di discussione.

 

Scarica il pdf: CORRIERE salute ART 080723