L’ASSESSORA E LA GIUNTA RISPONDA ALLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI
Necessaria la progettazione della “Fase 2”
La situazione delle RSA trentine è stata fin da subito oggetto di grande preoccupazione per la UIL FPL: consapevoli della fragilità dei residenti, grandi anziani con situazioni si salute precari, e della inesistente esperienza su come gestire una pandemia mondiale.
La chiusura verso l’esterno di tali strutture, decisa fin da subito da UPIPA e SPES, è stato un modo per ritardare il contagio che è inesorabilmente arrivato in un secondo momento.
Sulla gestione del personale, dei DPI e delle strutture poi ci è voluto del tempo sia per riorganizzare le modalità organizzative e operative, sia sull’approvvigionamento dei materiali.
Le molteplici sollecitazioni sindacali per avere fin da subito mascherine, sovracamici, gel lavamani, kit specifici per la gestione del contagio, non sono state sempre ascolate, probabilmente perché all’inizio sottovalutate ma anche per mancanza dello specifico materiale.
Un fragile tavolo con Provincia, UPIPA e Consorzio dei Comuni ha solo tentato di trovare soluzioni, spesso non condivise, con le Organizzazioni Sindacali ma grande assente in tutto questo tempo è l’Assessorato alla Salute, e quindi l’Assessora Segnana, che solo oggi ha ritenuto d’incontrare le parti sindacali.
Troppo facile scaricare le responsabilità su strutture impreparate ad affrontare una tale emergenza e non prendersi nessuna responsabilità….
La Giunta poi, malgrado richieste di risorse aggiuntive per valorizzare il personale delle RSA coinvolto nell’emergenza, non ha ancora dato nessuna risposta a tutto il personale che ha fatto miracoli in questo periodo.
Dobbiamo fare tesoro degli errori commessi e progettare una “fase 2” memori del recente passato: riprogettare i servizi, residenziali e domiciliari, al fine di tutelare gli operatori e i residenti/utenti.
Tutto questo ovviamente non è a costo zero.
La UIL FPL ha presentato alla Giunta un secondo documento di proposte, dopo quello per la valorizzazioni economica degli operatori in fase di emergenza, per progettare la “fase 2” e non trovarci mai più in futuro nella medesima disastrosa situazione.
In particolare è fondamentale valorizzare i profili socio-sanitari, da un punto di vista economico e giuridico, maggiorare i parametri assistenziali, riprogettare le strutture, garantire una costante fornitura di dispositivi di protezione individuali, considerando mascherine, sovracamici e liquidi sanificatori per le mani quali normali strumenti di lavoro. Una grande attenzione alla salute degli operatori con visite mediche annuali, riconoscimento di lavoro usurante ai fini pensionistici, e riconoscimento corretto degli infortuni.
Il prossimo rinnovo del contratto collettivo poi dovrà dare segnali forti a questi operatori, con strumenti di welfare che rispondano alle esigenze di conciliazione della propria vita personale.
Organizzazione del lavoro e orario dovranno essere oggetto di contrattazione specifica in ogni RSA.
Leggiamo inoltre sui quotidiani che anche il Comando dei Carabinieri di Trento, ed in particolare i NAS, stanno svolgendo delle prime indagini sui motivi del contagio; sono partiti dalla struttura più nuova e moderna presente in Trentino, RSA di Cadine, che potrebbe essere un esempio di struttura moderna che meglio risponde alle esigenze organizzativo/strutturali, oltre che estetiche, degne di una RSA. In posti così adottare procedura corrette, come descritte nel documento che la UIL FPL ha presentato, è tutto più semplice e quindi una delle motivazioni dell’assenza di contagio potrebbe proprio essere una miglior strutturazione degli spazi dei residenti. Se le osservazioni da noi presentate venissero attuate probabilmente avremo più sicurezza all’interno delle strutture.
Progettare insieme il futuro delle RSA, organizzazioni sindacali, datori di lavoro e organismi politici, è imprescindibile se vogliamo dare rispose vere ai cittadini trentini.
Trento, 23 aprile 2020
La Segretaria Prov.le
UIL FPL Enti Locali
Marcella Tomasi
Scarica il pdf: 23_04_2020 Progettare la Fase 2 nelle RSA COMUNICATO STAMPA
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