08 aprile 2020 – Trentino

«Lavoratori pronti, ma solo in sicurezza»

TRENTO. L’appello per una sicura ma rapida riapertura dei cantieri lanciato ieri sul Trentino da parte del presidente delle imprese edili di Ance Giulio Misconel apre il dibattito (finora mai realmente affrontato a causa dell’emergenza sanitaria) su tempi e modi di ripresa dell’attività economica.
Il governatore Fugatti
Ieri anche il governatore Fugatti ha voluto indirettamente rispondere alle richieste del mondo economico durante il consueto briefing giornaliero in diretta Facebook: «Anche noi vogliamo ripartire con l’economia e siamo sensibili al grido di dolore dei nostri imprenditori ha spiegato il governatore ma dobbiamo farlo solo quando gli esperti scientifici ci diranno che si può. Non possiamo abbassare la guardia e poi ritrovarci di nuovo con un improvviso aumento dei contagi. È indubbio che le restrizioni hanno finora funzionato. I modelli matematici ci dicono che se continuassimo così, a fine aprile avremmo una decina di nuovi contagi al giorno. Ma basterebbe abbassare un po’ troppo la guardia e ci ritroveremmo d’accapo: non è che il virus sparisce all’improvviso. È giusto affrontare il tema, ma dobbiamo essere consapevoli che si tratterà
di una riapertura graduale e molto rigida sotto molti aspetti. Certo ha continuato Fugatti il Trentino deve rimettersi in moto e questo ci è molto chiaro. Dobbiamo però consultarci prima con la nostra comunità scientifica».
I sindacati
I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil in una nota congiunta hanno dato la disponibilità dei lavoratori alla ripartenza, ma solo a certe condizioni di sicurezza: «Se il miglioramento dei dati sui contagi nelle prossime settimane si consoliderà, come è auspicabile, è opportuno cominciare a ragione su una progressiva riapertura delle attività economiche. Non sarà facile trovare il giusto equilibrio, a meno che le condizioni climatiche o la ricerca scientifica non producano effetti tangibili sul grado di diffusione del virus. Noi però dobbiamo prepararci comunque per tempo alla riapertura».
Per Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti « riaprire è l’opzione da perseguire per ricostruire la nostra economia, messa a dura prova dall’emergenza, ma si dovrà fare con gradualità e garantendo la massima sicurezza sui luoghi di lavoro».
Forti di questa consapevolezza i segretari hanno scritto agli assessori Segnana e Spinelli e al presidente del Coordinamento imprenditori, Segatta, proponendo di attivare, all’interno del gruppo di lavoro specifico su Codiv 19 del Comitato provinciale per la salute e la sicurezza, dei sottogruppi per elaborare indirizzi specifici per i diversi settori non sanitari. I settori individuati dai sindacati sono il manifatturiero industria e artigianato, l’agricoltura, il commercio, trasporto-logistica e consegne a domicilio, le costruzioni e il porfido, il turismo e il terzo settore. «Per ognuno di questi comparti pensiamo a gruppi di lavoro misti, con i rappresentanti di parti sindacali e datoriali, per definire interventi mirati. La sicurezza dovrà essere assicurata attraverso la distribuzione di tutti i dispositivi di protezione individuale, che cambiano da settore a settore, dai guanti alle mascherine, dagli occhiali fino alle tute». Dovranno anche essere definiti nuovi modelli organizzativi all’interno dei posti di lavoro. «Per ogni realtà si dovranno condividere sistemi organizzativi diversi, basati anche sul graduale rientro degli addetti, favorendo prima i soggetti meno a rischio».
L’edilizia
All’appello di Giulio Misconel hanno risposto ieri anche i sindacati dell’edilizia, ma con una precisazione: «Non siamo d’accordo sulla proposta di consentire l’accesso nei cantieri edili a gruppi di lavoratori provenienti da fuori provincia (Misconel aveva parlato dell’Alto Adige, ndr), per il rischio reale di riportare in Trentino livelli preoccupanti di diffusione del virus da regioni limitrofe come la Lombardia».

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