18 marzo 2018 – Trentino
Lavori socialmente utili, è allarme
Meno soldi e drastico calo di posti, da 90 a 29. La Uil: si muova il Bim
Calo, in prospettiva, dei lavoratori coinvolti nell’“Intervento 19” impostato dalla Comunità di Valle Alta Valsugana e Bersntol. Naturalmente è per la carenza di finanziamenti. E la situazione è al centro dell’attenzione anche della Uil, che chiede alla Comunità di attivarsi nei confronti del Bim dell’Adige che già l’anno scorso concesse consistenti contributi per finanziare i progetti sull’occupazione elaborati dalla Comunità stessa.
Il fatto è che quest’anno la Comunità ha presentato in Provincia progetti per soli 29 lavoratori rispetto alla novantina degli anni scorsi. I 29 possibili assunti sono suddivisi in: 4 unità con il progetto denominato “Fascicolando” e ha durata tre anni (dal 2018 al 2020) con una spesa di 119.366 euro; riguarda il riordino di archivi, e il recupero di lavori arretrati di tipo tecnico e/o amministrativi che rivestano carattere straordinario. Altri 10 con il progetto denominato “Ortolando” e prevede una spesa di 172.288 euro; anche in questo caso il periodo è triennale (2018-2020) e riguarda interventi di abbellimento urbano e rurale compresa la manutenzione. Sempre in tema di abbellimento urbano e rurale (con manutenzione), il terzo progetto riguarda l’Azienda provinciale sanitaria Distretto Est e propone un finanziamento di circa 65 mila euro (recupero area verde ex psichiatrico e nuovo Villa Rosa) per 14 unità. Si aggiunge una sola unità, sempre con l’Azienda sanitaria per “particolari servizi”. Intanto, per questi, entro martedì prossimo (ore 12), la Comunità soggetti da invitare alla gara d’appalto attraverso la richieste di manifestazioni di interesse.
Se si potrà utilizzare l’avanzo di amministrazione (dopo l’approvazione del bilancio) per finanziare altri progetti a favore dell’occupazione di lavoratori compresi nelle fasce deboli, allora i posti potrebbero anche tornare a essere una novantina, altrimenti saranno appunto solo 29. Ed è proprio per questa paventata ipotesi che è sorta preoccupazione anche da parte della Uil, che ieri a emesso appunto in proposito un comunicato affinché si interpelli il Bim Adige per possibili finanziamenti come avvenuto l’anno scorso, ma «ai solleciti anche il Consorzio dei Comuni, l’Assessorato al Lavoro, l’Agenzia del Lavoro e i Bim del Trentino a “riconnettersi” fra loro per vedere di ripetere, magari allargandola agli altri Bacini imbriferi montani, l’iniziativa del 2017 che ha permesso a centinaia di disoccupati non la soluzione definitiva del lavoro, ma l’opportunità per diversi mesi (da 4 a 10) di un’occupazione regolare il cui servizio è sempre stato apprezzato dalle comunità del territorio e dei residenti. Una nostra battaglia vinta, quella del coinvolgimento dei Bim nelle politiche attive del lavoro e sociali dei territori, concretizzatasi finalmente l’anno scorso, che deve coerentemente proseguire anche nel futuro».
Scarica il pdf: BIM ART 180318
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