17 settembre 2021 – Corriere del Trentino
Lavoro: 9 morti in nove mesi. Alotti (Uil): «Va convocato il comitato per la sicurezza»
Nove infortuni mortali in meno di nove mesi. È il triste bilancio degli incidenti sul lavoro in Trentino nel 2021, che «non tiene conto — sottolinea Walter Alotti, segretario della Uil — degli incidenti gravissimi che vanno ad incidere sulla vita quotidiana delle persone e delle loro famiglie».
E mentre si contano le morti bianche «il comitato provinciale per il coordinamento in materia di salute e sicurezza sul lavoro non si riunisce dall’autunno scorso», denuncia Alotti, che torna a chiedere alla Provincia la convocazione urgente del comitato, anche alla luce dei recenti incidenti, che suonano come un «campanello d’allarme».
Proprio ieri pomeriggio si è celebrato il funerale di Giovanni Delpero, l’operaio 58enne di Vermiglio che martedì mattina è rimasto incastrato tra gli ingranaggi della Cabinovia Paradiso ai piedi del ghiacciaio Presena. La sua morte è arrivata ad una decina di giorni di distanza dalla scomparsa di Roberto Richiedei, il 76enne titolare della Bigas sas, una ditta bresciana che fa manutenzione di impianti a gas, che era rimasto gravemente ustionato durante un lavoro alla Metallurgica di Tiarno di Sopra (Ledro). In totale da gennaio ad oggi si sono registrati nove infortuni mortali, altri riguardano boscaioli che hanno perso la vita nei cantieri allestiti dopo Vaia e agricoltori rimasti schiacciati dal mezzo sul quale si trovavano, com’è avvenuto mercoledì pomeriggio ad un operaio di un’impresa edile a San Mauro di Baselga di Pinè, per fortuna senza riportare ferite fatali. È ancora in condizioni disperate, invece, il lavoratore — di 56 anni, sposato e con tre figlie — che il 6 settembre avrebbe inalato un mix di sostanze chimiche al Caseificio di Romeno durante le operazioni di lavaggio delle vasche da latte.
Nei primi sette mesi dell’anno, secondo l’ultimo rapporto Inail, in Trentino si sono verificati 4.226 incidenti sul lavoro, circa duecento in meno rispetto allo stesso periodo del 2020, quando, però, erano lievitati gli infortuni Covid. Con la ripresa delle attività, dopo la pausa o il rallentamento impresso dalla pandemia, sono invece aumentati gli infortuni nei comparti industria (da 626 a 899) e artigianato (313-401).
«In questo momento in cui tutti stanno ripartendo ci sarebbe la necessità di capire come si stanno muovendo i vari settori economici riguardo la sicurezza sul lavoro — spiega il segretario della Uil del Trentino —, ma il comitato provinciale, dopo l’istituzione dei tavoli Covid, non è stato più convocato, nonostante la legge dica che deve essere riunito trimestralmente».
Nel frattempo, a inizio luglio, la giunta provinciale ha trasferito le competenze in materia di promozione della salute e sicurezza sul lavoro dal Dipartimento salute a quello Ricerca e lavoro. «Una scelta che rischia di compromettere la continuità di azione perché il piano per la salute provinciale comprende anche la parte inerente alla sicurezza sul lavoro — osserva Alotti —. Distogliendo il comitato dal Dipartimento salute si ha una visione strabica della situazione e si rischia di promuovere azioni parallele con tempi e modalità diverse». Tornando al report dell’Inail, da gennaio a luglio si sono registrati sette infortuni mortali, proprio come nel 2020, quando alla fine dell’anno si è arrivati a quota 13 (con due decessi legati al Covid), lo stesso drammatico numero che compariva nella tabella del 2019. «È necessario — prosegue Alotti — potenziare l’organico dell’Uopsal (l’unità operativa prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Azienda per i servizi sanitari) per incrementare le visite ispettive e l’organico del Servizio lavoro per verificare situazioni lavorative borderline».
La Uil, inoltre, propone da tempo la creazione di nuclei specializzati a supporto delle azioni di prevenzione, controllo e repressione, formati da agenti di polizia locale e operatori forestali. «Come ultima arma, forse la più importante, dovremmo sviluppare una formazione specifica sulla sicurezza sul lavoro nelle scuole, dalle elementari alle superiori», conclude Alotti.
Scarica il pdf: Alotti ART 170921 2
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