14 febbraio 2022 – l’Adige

LAVORO, CONDIZIONI INACCETTABILI

«Il mio braccio che viene schiacciato dal telaio a rallentatore. I disperati tentativi di fermare la macchina. Le preghiere che si bloccasse. Le urla di terrore e il sudore freddo. Non ho mai urlato così forte». La giovane lavoratrice di 22 anni ha raccontato ieri al nostro giornale l’incidente sul lavoro accaduto alla Conceria di Vallarsa lo scorso 14 dicembre. E, prima ancora, l’ambiente di lavoro pericoloso, i calcinacci che cadevano dal soffitto, i macchinari vecchi. Che però andavano a pieno regime perché a Sega di Vallarsa si lavora per la filiera della moda, per i grandi marchi nazionali ed esteri. Per loro bisogna far presto. Le grandi sfilate hanno dietro le sofferenze degli operai e delle operaie delle fabbriche tessili e delle concerie. In Bangladesh come in Trentino. La giovane aveva cominciato a lavorare in conceria a settembre ma, come detto, ha trovato un ambiente «rischioso». E, non a caso, si è fatta male, uno dei troppi infortuni sul lavoro che accadono ogni giorno in Italia. ancora dolore e che gli altri me lo provochino involontariamente». La giovane pensa ai suoi sogni, alla possibilità di occuparsi di grafica. Intanto deve allenarsi ad essere mancina, visto che il braccio colpito è il destro. In fabbrica, a Sega, hanno rimesso a posto il macchinario e hanno ripreso ad usarlo per produrre pelli per i capi di abbigliamento delle grandi sfilate. E il suo racconto ha fatto breccia. Tanto da far intervenire i segretari generali della triplice trentina – Cgil, Cisl e Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti.«Condizioni di lavoro inaccettabili per il Trentino del secondo millennio». Ci vanno giù pesante i sindacalisti. «Il racconto della giovane vittima dell’incidente del 14 dicembre testimonia il grave degrado delle condizioni di lavoro non degne del Trentino. Le lavoratrici ed i lavoratori non possono essere considerati braccia da sacrificare sull’altare dell’aumento del profitto di aziende che non investono né nella qualità del lavoro né nel processo produttivo. Per questo chiediamo di sapere quali interventi i servizi ispettivi di servizio lavoro e Uopsal hanno imposto alla Conceria Vallarsa perché incidenti di questo tipo non si ripetano più, visto che dopo un incidente così grave l’azienda ha ripreso l’attività. A fare scandalo di quanto successo c’è poi il fatto che l’azienda ha goduto di ingenti sgravi Irap senza che le risorse derivanti dai vantaggi fiscali siano stati utilizzati per migliorare i macchinari e le condizioni di lavoro. È quindi tempo di rivedere gli strumenti di agevolazione fiscale alle imprese abbandonando quelli a pioggia e non selettivi e vincolando ogni forma di incentivo al pieno rispetto della contrattazione collettiva e del pieno rispetto della normativa in materia di salute e sicurezza».Insomma il rischio di farsi del male, o peggio, morire sul lavoro è ancora troppo elevato.

Scarica il pdf:ADIGE Vallarsa ART 140222