03 aprile 2020 – Trentino, Corriere del Trentino

Le lacrime di Alotti «Pontalti era l’Adoc, un confessore per tutti»

TRENTO Schivo, ma allo stesso tempo deciso e caparbio nel far valere i diritti delle persone. Uomo dall’animo critico, ma sempre rispettoso delle istituzioni e delle sue regole. Diego Pontalti era «un vero interprete della Uil come sindacato dei cittadini, capace di andare oltre la nostra appartenenza sociale e di mettersi al servizio di tutti i cittadini, quali portatori di diritti e di doveri», aggiunge con voce commossa Walter Alotti, segretario generale dell’Unione italiana dei lavoratori del Trentino. Conosciuto da moltissimi trentini per la sua costante presenza allo sportello dell’Adoc di via Matteotti, Diego Pontalti si è spento martedì sera all’ospedale di Rovereto all’età di 73 anni dopo aver lottato per giorni contro il coronovirus. Una perdita che lascia un vuoto enorme all’interno della sezione trentina dell’Associazione per la difesa e l’orientamento dei cittadini, di cui Diego Pontalti era vicepresidente.
«Lui era l’anima dell’associazione — precisa Walter Alotti, che con il 73enne aveva stretto un profondo legame di amicizia — Non amava mettersi in mostra per la sua naturale ritrosia, ma buona parte dell’attività era condotta da lui, sia per quanto riguarda le attività di inchiesta e di monitoraggio e sia per quanto riguarda la gestione degli appuntamenti con le persone». Con quasi tutte le persone che fruivano del servizio messo a disposizione dalla Uil, Diego Pontalti era riuscito ad instaurare un rapporto di fiducia che andava oltre il semplice rapporto con l’utente. «Noi ogni settimana abbiamo la fila allo sportello — spiega il segretario della Uil — Ma la gente quando veniva, non veniva allo sportello dell’Adoc, ma veniva per il Diego. Le persone si fidavano di lui, era diventato una specie di confessore».
Ma oltre all’attività di sportello, il 73enne — che risiedeva a Trento insieme alla compagna Patrizia — era sempre impegnato a portare avanti indagini e analisi. «Una delle più belle inchieste che abbiamo fatto insieme è stata quella della parametrazione degli stipendi e del costo della vita tra il Trentino, l’Alto Adige e il Tirolo», ricorda Alotti. Per lungo tempo dipendente delle Poste, nonché segretario regionale della Uil Poste, Diego Pontalti era anche un grande appassionato della montagna. «Io sono tornato ad andare in montagna grazie a lui — racconta Alotti, non riuscendo più a trattenere le lacrime — Abbiamo fatto molte passeggiate insieme, eravamo molto amici. Diego era davvero una bella persona».

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