Legge 6. Impegno importante per superare le differenze tra lavoratori
Cgil Cisl Uil firmano l’intesa con Provincia e associazioni imprenditoriali. Ora contributi pubblici solo alle aziende che non applicano contratti pirata

“Un passo avanti importante che sancisce che i contributi pubblici saranno riconosciuti solo alle imprese che applicano i contratti firmati dai sindacati e dalle associazioni maggiormente rappresentative, mettendo fuori dalla porta almeno in questo ambito i contratti pirata e tutelando in maniera più concreta lavoratrici e lavoratori”. Sono queste le parole a caldo dei segretari di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, al termine dell’incontro oggi in Provincia che ha visto la firma dell’intesa sulla riforma legge 6, la norma che regola i contributi alle aziende.
Da adesso per ricevere i sostegni pubblici le imprese non solo dovranno rispettare i contratti di primo e secondo livello maggiormente rappresentativi, ma questi accordi dovranno anche essere vigenti, dunque non scaduti.
Al termine di una trattativa serrata e non scontata le tre sigle sindacali hanno anche ottenuto un impegno concreto della Giunta provinciale ad estendere il vicolo contrattuale anche alle imprese fornitrici, inserendo un articolo ad hoc nella prossima legge di stabilità. “Un impegno che per noi era fondamentale perché supera la differenza tra lavoratori di serie A e lavori di serie B, nella direzione di tutelare anche quelli più fragili e nello stesso tempo di valorizzare le aziende trentine che credono nel valore del lavoro”.
Dunque le parti sociali, imprese e sindacati, avranno il compito di definire i meccanismi di questa estensione ai fornitori, poi la Giunta farà il passaggio normativo.
“Oggi abbiamo affermato un principio importante. Per noi era indispensabile tutelare il numero più ampio possibile di lavoratrici e lavoratori, soprattutto quelli in appalto su cui molto spesso di scaricano i tagli del costo del lavoro con forme contrattuali pirata. Anche in Trentino ci sono contesti in cui si lavora a meno di 6 euro lordi l’ora. Una retribuzione non dignitosa. Questa situazione va contrastata e l’accordo di oggi va in questa direzione”.
Resta invece ancora tutto da definire un accordo al tavolo delle retribuzioni. “A breve sarà un anno che il tavolo è stato avviato e attendiamo che la Giunta convochi i sindacati per un confronto franco e trasparente, come sappiamo essere stato condotto con le imprese”, concludono Grosselli, Bezzi e Alotti