Trentino, Corriere del Trentino, Il T – 29 giugno 2023

Legge economia: approvazione bipartisan

Il provvedimento targato Spinelli-Olivi-Leonardi passa in Consiglio. Soddisfazione dei sindacati

Un vero e proprio triangolo quello che ha portato all’approvazione in aula della legge «Economia», con lo scopo di semplificare la vecchia Legge 6 sugli interventi verso le imprese. Perché, a mettere la firma sul provvedimento, sono in tre: il titolare dell’assessorato allo sviluppo economico, Achille Spinelli, il capogruppo di Forza Italia, Giorgio Leonardi, e uno che quell’assessorato lo ha occupato in passato, Alessandro Olivi del Partito Democratico. A stretto giro, dopo l’approvazione della legge, Spinelli ha ringraziato non solo i suoi compagni di maggioranza, ma anche i membri dell’opposizione: il testo è passato con 27 favorevoli e l’astensione di Alex Marini del Cinque stelle.
È proprio l’assessore a spiegare per sommi capi di cosa si tratta: «La nuova legge unica sull’economia è un provvedimento strategico — esordisce Spinelli — Forse il più centrale, per quanto riguarda il sostegno al nostro tessuto produttivo, visto che questo testo governa tutti gli interventi pubblici in materia di impresa, innovazione, tecnologia, crescita, internazionalizzazione, qualità dell’occupazione all’interno delle aziende, dando però attenzione anche agli aspetti della sicurezza e salute dei lavoratori e del contrasto al gap retributivo di genere». Di fatto si tratta del tentativo di razionalizzare le norme in vigore dal 1999, cioè da quando è entrata in vigore la Legge 6, appunto. In quasi 25 anni di «carriera», la legge è stata ritoccata più volte, rendendola complicata. Per questo il testo unico siglato da Spinelli, insieme a Olivi e Leonardi, mira prima di tutto a fare ordine in materia di interventi pubblici. E poi a migliorare la base produttiva della provincia, sopratutto alla luce di quanto successo nell’ultimo triennio funestato da Covid e inflazione. Un asse portante della legge sono poi gli incentivi disposti ogni anno, che superano i 90 milioni. E a questi si aggiungono i servizi offerti da Trentino Sviluppo.
«È una legge che riguarda praticamente tutti i settori e che guarda al futuro, alle prospettive di sviluppo per un Trentino che vuole essere sempre ai primi livelli e scalare le classifiche europee», continua ancora Spinelli. A essere coinvolti sono quindi l’industria, l’artigianato, il turismo, i servizi e il commercio. Rimane fuori dal conto l’agricoltura. Le nuove norme toccheranno circa 45 mila imprese, grandi medie e piccole, e un numero di dipendenti che tocca le 172 mila unità. Si parla di un tessuto produttivo che genera oltre 20 miliardi di euro e che rappresenta oltre il 90% del Pil provinciale.
«Apprezziamo l’adozione di un quadro normativo semplificato. Tra gli aspetti positivi della nuova legge, evidenziamo l’impulso alle tematiche emergenti, in particolare allo sviluppo sostenibile e all’economia circolare, dunque agli investimenti aziendali e alle consulenze relative alla sostenibilità ambientale, per le quali avevamo chiesto un’attenzione speciale — è il commento che la Confindustria provinciale affida in una nota — Si valorizzano, come è giusto, i temi della responsabilità sociale dell’impresa, della parità di genere e i progetti di welfare aziendale».
Un apprezzamento arriva anche dai sindacati, i cui segretari generali Andrea Grosselli (Cgil), Michele Bezzi (Cisl) e Walter Alotti (Uil) si esprimono in una nota congiunta: «L’estensione del vincolo al rispetto dei contratti collettivi di lavoro sottoscritti dalle associazioni datoriali e dai sindacati maggiormente rappresentativi è un risultato positivo per le lavoratrici e i lavoratori trentini. Ma anche per le imprese locali perché così si mette finalmente un freno a fenomeni odiosi come quelli del dumping contrattuale e della concorrenza sleale pagata con il peggioramento delle condizioni di lavoro». I segretari ricordano le firme raccolte per inserire quest’ultimo elemento nella legge e rilanciano: «La centralità dei contratti collettivi andrà declinata anche nel rispetto del loro puntuale rinnovo».

 

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