Ecco in allegato la nota della vice segretaria della CES, Esther Lynch, alla Commissione Europea in occasione della Giornata internazionale d’azione delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne, lettera indirizzata alle componenti del Comitato Donne ed alle organizzazioni componenti la CES.

 

E’ rivolta alla Presidente designata della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e alla Commissaria designata per l’uguaglianza, Helena Dalli, per le proporre azioni tese ad aumentare l’azione dell’UE contro la violenza contro le donne.

 

La lettera è stata firmata da oltre 40 donne leader sindacali di 27 paesi europei e 9 federazioni sindacali europee; per la UIL la firma è di Ivana Veronese. La lettera vi arriva in originale e tradotta in italiano, richiamando tutti i paesi dell’unione europea alla ratifica della convenzione ILO 190 sulla violenza e molestie al lavoro.

La CES sollecita i coordinamenti dei paesi che non hanno ancora ratificato la convenzione di Istanbul (Bulgaria, Repubblica Ceca, Ungheria, Lettonia, Lituania, Slovacchia e Regno Unito) a scrivere anche al proprio governo a sostegno della ratifica.

 

 

Esther Lynch nell’inviare alla commissione europea la lettera firmata dalle leader afferma:

…”Non tollereremo che le nostre figlie abbiano meno diritti delle nostre madri. La lettera dimostra l’impegno a garantire che l’UE ratifichi e dia piena attuazione alla Convenzione di Istanbul.

 

È importante sottolineare che poniamo la necessità di adottare misure per prevenire la violenza sul luogo di lavoro, in linea con la Convenzione ILO 190 sull’eliminazione della violenza e delle molestie sul fronte del mondo del lavoro e al centro delle nostre richieste e come misura chiave per attuare la Convenzione di Istanbul.

 

Una delle peggiori forme di discriminazione è la violenza contro le donne, che continua a un ritmo allarmante  grazie anche ad una legislazione insufficiente ed all’impunità per gli autori. 

 

Se gli ultimi anni ci hanno mostrato qualcosa, è che la parità di diritti per le donne, i diritti LGBTI e i diritti dei rifugiati sono diventati il ​​campo di battaglia principale per i populisti di destra in tutta Europa. 

In tutta Europa l’agenda populista va di pari passo con un forte contraccolpo contro i progressi nei diritti delle donne e il riconoscimento dei crimini di genere. 

Il fatto che vari Stati membri continuino a bloccare la ratifica della Convenzione di Istanbul sia a livello di Stati membri sia a livello dell’UE, unitamente al rifiuto di legiferare sulla violenza di genere contro le donne, è sintomo di una reazione davvero ampia contro i diritti delle donne in Europa.”

 

E chiude la lettera così:

“Non commettiamo l’errore di essere attivi contro la violenza e molestia sulle donne solo il 25 novembre di ogni anno, ma operiamo insieme ogni giorno per prevenire la violenza contro le donne, a casa come in ogni luogo.”

 

Scarica la lettera: 20191119 Violence against women 2 final

Scarica il manifesto: ese-women-A4-print